Tsipras a Roma con Renzi. Due linguaggi differenti

ROMA – Nel suo tour europeo Alexis Tsipras fa tappa in Italia.

Il neo-premier greco incontra il nostro presidente del Consiglio. Due sinistre a confronto, ovvero la sinistra che parla la lingua della troika: quella della politica dei conti e del pareggio di bilancio. La politica del “ce lo chiede l’Europa”. E la Sinistra della politica coraggiosa: quella che va contro l’idea di un’Europa intesa come unione di interessi finanziari e che plasma il suo programma su quell’ideale di coesione sociale che ispiro’ i padri fondatori dell’Unione. La sinistra che, quindi, ha la forza di contraddire quello che oggi rappresenta l’Europa, ma che comprende l’importanza di non creare nuovo deficit e di varare le riforme necessarie per sanare quelle spaccature che l’austerità ha creato.

Perché, sebbene la politica della crescita non sia facile, come entrambi i premier sostengono, è necessario fondare un rapporto tra gli Stati dell’Unione basato su una relazione di Dare ed Avere. E ciò è reso possibile solo attraverso un piano che preveda sì il risanamento dei debiti, ma che ad un tempo salvaguardi anche l’economia delle singole nazioni attraverso una dilazione dei termini di pagamento.

Due sinistre, ma due linguaggi differenti.

Un obiettivo in comune: combattere la recessione promuovendo lo sviluppo. 

Ma strumenti diversi: 

da un lato il programma greco, basato su:

– blocco delle privatizzazioni;

– annullamento dei tagli alle pensioni

– aumento del salario minimo da 586 a 751€

– elettricità gratuita ai 300.000 poverissimi a cui era stata tagliata;

– stop alla cooperazione con Israele

dall’altro quello italiano:

– abolizione articolo 18 e conseguente via libera ai licenziamenti collettivi;

– privatizzazioni

– aumento prelievi su partite IVA

– 203.000 posti di lavoro persi

– debito pubblico aumentato

– PIL diminuito

Sebbene Renzi scherzi sull’ambivalenza delle sue posizioni: troppo a sinistra per l’Ue, troppo a Destra per l’Italia, è sicuramente facile stabilire “chi possa stare alla sinistra di chi.”

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