Le analisi di Emir Sader e Noam Chomsky al Forum su Emancipazione e Uguaglianza

BUENOS AIRES (nostro inviato) – Emir Sader il sociologo brasiliano dalle origini libanesi​, che ha partecipato al primo panel dal titolo “Sfide e nodi in America latina” insieme a Costanza Moreira dell’Uruguay, Piedad Cordoba della Colombia e Cuahtemoc Cárdenas dal Messico​, ha dato pieno appoggio all’Argentina sotto pressione: “Attaccano tutti i governi latinoamerica per essersi ribellati alle regole del neoliberismo”, per aver “scelto non la centralita delle politiche fiscali ma quella delle politiche sociali, a favore dei piu deboli. E per questo qui resistiamo alla crisi. Per continuare dobbiamo avere dei valori forti e stabili. E li troviamo nella solidarieta verso i piú umili e nell’umanesimo”.

Noam Chomsky, in una lectio magistralis, ha ricordato i 500 anni di sfruttamento subiti dall’America latina e i passi da gigante fatti per decolonizzarsi.

Ha analizzato 2 Conferenze, Messico 1945 e Cartagena 2012, che hanno visto come protagonista le relazioni tra USA e America Latina, dagli esiti tanto differenti. Nella prima gli Stati Uniti esprimono la loro egemonia – a favore dei propri interessi economici – impedendo lo sviluppo delle economie nazionali, tenenedo sotto controllo l’Europa con l’aiuto di forze di destra e collocando gli altri paesi tra i produttori di materie prime.

Nel 2012 il tentativo, ancora una volta statunitense, di ricostruire una volontá imperialista dopo anni riconquista di sovranitá da parte di altri stati, fallisce. Ció dimostra quanto differente sia il peso egemonico degli USA in America latina, che proprio per questo oggi é all’avanguardia contro le politiche di sfruttamento del neoliberismo.

Ma la questione non riguarda solo l’egemonia di un paese: la specie umana é al bordo del precipizio, vicino al suicidio virtuale e il capitalismo é nel suo peggior momento, in forte crisi. Le minacce vengono dagli armamenti nucleari ma anche dal cambio climatico e dalla corsa all’accaparramento del petrolio e delle fonti energetiche.

Per tutta risposta il Forum di Davos – runitosi la settimana scorsa, con i piú potenti del mondo – aveva come prioritá non il cambio climatico, e le misure da potervi contrapporre, ma l’eccesso di regolamentazione.

L’anziano ma lucido Chomsky, statunitense professore del MIT, nel cuore del mondo piú avanzato ci avverte di fare attenzione alla determinazione e apparente razionalitá dei produttori, venditori, politici e rappresentanti di questo mondo a lui cosí vicino.

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