Diritto alla casa. La Svezia punta agli alloggi sociale. E l’Italia che fa?

In Svezia il 22% delle costruzioni è formato da alloggi sociali. In Italia siamo al 4%. Lunedì, 3 agosto 2015 La Svezia ritira la sua candidatura alle Olimpiadi invernali del 2022

ROMA – “Investiamo in case popolari” Stoccolma ha presentato la sua candidatura ai giochi olimpici invernali nel 2013 per la Svezia. Ma ora, a conti fatti, la ritira: meglio investire per la cittadinanza, in case popolari. Non cessa di far discutere l’alto costo di eventi sportivi internazionali a carico delle città, dei paesi ospitanti. Ne sa qualcosa il Brasile, con gli 11 milioni di dollari spesi nel 2014 per la Coppa del mondo, e i presumibili 15 milioni che costeranno i Giochi olimpici di Rio de Janeiro nel 2016. Eventi in cui le città stesse sono chiamate a investire forti somme. È il conto che il sindaco di Stoccolma ha fatto a tavolino, con il consiglio municipale. “Non posso chiedere all’Assemblea municipale di dare priorità alla realizzazione di un evento olimpico se abbiamo altre necessità in città, come la costruzione di più abitazioni” ha detto Sten Nordin, sindaco di Stoccolma. Anche per la Svezia felix la crisi economica si fa sentire, in particolare, la stessa capitale è al centro di una bolla immobiliare che ha fatto vertiginosamente salire i prezzi di immobili che non tutti ormai si possono permettere. E l’edilizia popolare sta diventando una risorsa da sfruttare quanto più urgentemente possibile. Il denaro che la municipalità di Stoccolma aveva destinato ai Giochi olimpici verrà investito proprio nella costruzione di abitazioni popolari di qualità per poter garantire un diritto fondamentale alla cittadinanza.

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