Strage Parigi. Valls non rispetta gli impegni di bilancio per il terrorismo. E i greci quando morivano di fame?

ROMA – Il premier Manuel Valls, dopo la strage di Parigi di venerdì scorso, ha detto oggi che la Francia non rispetterà gli impegni di bilancio europei. Questo perchè, a detta del premier, i soldi dovranno finanziare gli strumenti per la Polizia, la gendarmeria e i servizi di informazione.

“Dobbiamo assumercene la responsabilità e l’Europa deve capirlo”, ha tuonato Valls. In effetti, le condizioni ci sarebbero tutte per prevenire ed evitare in futuro quanto accaduto nella capitale francese e fermare il fanatismo religioso che sta producendo una vera e propria guerra di civiltà. Tuttavia, non si capisce perchè la Francia possa fare la voce grossa quando la Grecia travolta dalla crisi fu additata e minacciata dagli stati membri di essere cacciata dall’Unione Europea perchè incapace di rispettare gli accordi.

D’altra parte, nonostante le differenze, sempre di crisi si tratta, di morti, di paura, di impotenza di fronte a degli effetti che devastano la vita umana. Sia il terrorismo che la crisi economica hanno lasciato sfortunatamente sul campo delle vittime innocenti. E accade ogni giorno. Il timore  è dietro l’angolo in entrambi i casi. Chi ha paura del nemico senza volto, chi di un’austerità che non lascia respiro e della depressione che ne consegue. In Grecia come dicono gli studiosi  la crisi ha mietuto tra il 2011 e il 2012 circa 2.200 vittime di età superiore ai 55 anni.  Per non parlare delle migliaia di persone che  sempre per via della crisi hanno aggravato la loro condizione di salute perchè impossibilitati a pagarsi le cure necessarie.

Allora viene da chiedersi se esistano davvero due pesi e due misure. Se degli esaltati assassini, che per carità, devono essere fermati con ogni mezzo, debbano essere una giustificazione più importante di una crisi che nasce proprio dagli stessi parametri economci  che gli Stati membri hanno condiviso e accettato e che continua ad uccidere silenziosamente migliaia di persone, come un veleno iniettato nel sangue che non da nessuna certezza di futuro.

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