Boccia (Pd) boccia Keynes,”residuo di una sinistra superata”

ROMA – Francesco Boccia è uno che nel Pd conta.In particolare ogni qualvolta un giornalista  va alla ricerca di qualcuno che, nel Pd, non condivida le posizioni espresse da Stefano Fassina, membro della segreteria nazionale e responsabile del settore economia e lavoro, si rivolge a Boccia. 

E lui non si fa pregare. Ha sempre la battuta pronta, non gliene fa passare una anche se Fassina è come lui un bocconiano. Lo intervista  Repubblica, un giornale che non ha troppo in simpatia il responsabile economico del Pd. L’intervistatore nella domanda  suggerisce già la risposta. Dice che “ nel vostro partito c’è chi come Fassina, punta su un aumento del debito”. Non si capisce da cosa il cronista tragga questa sua osservazione ma  Boccia è lì, ha la risposta pronta. “Non si fa sviluppo-dice- con nuovi debiti ipotecando il futuro anche dei nostri nipoti.” Ed ecco il botto, quello che stende Fassina: “ Keynes è una stagione chiusa, il residuo di una sinistra superata”. Insomma Boccia boccia Keynes, senza neppure rinviarlo a settembre Ancora nessuno aveva dwfinioto questo grande studioso un “residuo” .Ma l’intrepido Boccia non le manda a dire ai vivi e morti.. E  poi da apprezzare quel “ la sinistra superata”. Annoti Bersani perché il Boccia se la oprende con Fassina ma parla anche a lui che ha il viziaccio di andare a parlare con i dirigenti di partiti socialisti e socialdemocratici, dai francesi, ai tedeschi, agli spagnoli, “residui nel pensiero boccistico o bocciano come più piace.   Allora andiamo a vedere come nasce questo” fenomeno” che non ci pensa neppure un attimo a buttare a mare un Keynes cui oggi si richiamano economisti che vanno per la maggiore. E anche Obama sul debito pubblica non la pensa come Boccia, forse non sa neppure chi è.

Un curriculum niente male, sempre sconfitto però da Vendola

 Laurea in scienze politiche, master alla Bocconi,  un curriculum niente male, anzi. Per quattro anni ricercatore alla London School of Economy,  Visiting Professor alla University of Illinois,   Chicago , nel 2002.  Professore associato di Economia aziendale presso la LIUC di  Castellanza dal 2003, è stato consigliere economico del  Ministro dell’Industria  Enrico Letta (dal  1998 al  HYPERLINK “http://it.wikipedia.org/wiki/2001” \o “2001” 2001) e poco dopo ha aderito alla  Margherita.  Assessore all’  economia al comune di  Bari dal   luglio del   2004 a   ottobre 2006. Nel    Governo Prodi dal   2006 è Capo del Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali . Eletto( meglio nominato visto il “porcellum”) alla Camera dei deputati alle elezioni politiche dell’aprile 2008 nella lista del Partito Democratico  Dal novembre 2009 è  componente dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd alla Camera in qualità di Segretario e Coordinatore delle Commissioni Economiche alla Camera per il Pd. Insomma che volete di più da un dirigente politico? Nel suo curriculum ci sono solo due punti neri. Per due volte si è candidato alle elezioni primarie per la scelta del candidato presidente della regione Puglia e er due volte è stato sconfitto da Niuchiu Vendola. Nel frattempo vive anche una storia d’amore che  offre materiale di cronaca , da gossip. Il 23 dicembre dell’anno passato si sposa in municipio con la deputata del Popolo della Libertà Nunzia di Gerolamo. Come si dice all’amore non si guarda in faccia.

Il bocconiano ce l’ha con Grilli: “Più Monti e meno Tremonti”

E’ l’unico “ sfizio,” ci scusi la consorte, in un  uomo tutti di un pezzo. Uno che non le manda a dire, quando ci vuole ci vuole. E per esempio non  è che sposi in toto le politiche dei ministri di Monti.  Infatti se la prende con  Grilli. “ Nelle parole del ministro- dice- la questione di una grande redistribuzione del reddito e delle risorse proprio non c’è. Peccato perché per noi  del Pd, è proprio quello il cuore,il problema vero che abbiamo di fronte”. Ancora, parla di “macerie lasciate da Tremonti con cui la linea di politica economica di Grilli appare in continuità”, e così “ assomiglia troppo a Tremonti”,  si legge nel titolo dell’intervista. Allora che propne il “ rivoluzionario” Boccia? “ Noi oggi- dice abbiamo bisogno di più Monti e meno Tremonti”. Ma anche il oremier si guarda bene di oorre il problema della redistribuzione del reddito? Sì ma vuoi mettere Monti con Keynes, “residuo di una sinistra superata”? Fassina è avvertito:

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