Renzi tre ore in tv con Mentana, Travaglio e Da Milano, noia e vuoto a perdere

ROMA – Ascoltare per tre ore Matteo Renzi è un lavoro pesante. La fatica di Sisifo, quello che spingeva in cima alla montagna un masso che subito rotolava a valle e dove ripartire, è uno scherzo. Aggiungete tre giornalisti,  di nome, bravi professionisti, che fanno di tutto per far apparire il sindaco di Firenze un personaggio simpatico, e lo spettacolo è noioso.

Anche Travaglio, il terribile, quello che distrugge con una sola battuta i nemici, per lui ci sono solo nemici non avversari, si limita a qualche scappellotto. Perfino la sua provenienza democristiana,con gli Alfano, i Lupi, più anziani di lui, Casini anche, diventa un divertente argomento di conversazione fra quattro amici che si ritrovano al bar. E’ un programma  di Mentana, “Bersaglio mobile” di quelli che si mandano in onda in estate tanto per fare qualcosa di politico, con due giornalisti a far da coro, Marco Travaglio e Marco Da Milano,numero uno de l’Espresso, specialista in politica, uno che conosce tutti i retroscena, un maestro in notizie riservate in particolare quelle che riguardano il Pd, le correnti, le sottocorrenti.

Da Milano. Un patto di sindacato fra Pd e Pdl

E ne  dà subito prova raccontando che fra Pd e Pdl esiste una specie di “ patto di sindacato” come quelli che vengono fatti nelle società per azioni dove gli azionisti si accordano per non fare scherzi l’uno contro l’altro. Così Pd e Pdl in un incontro riservato, la famiglia dei Letta e Berlusconi si sarebbero giurati fedeltà.Più bravi di lui  alcuni retroscenisti di Repubblica. Uno di quelli che va per la maggiore, qualche giorno fa ha scritto in intero articolo riportando fra virgolette quello che aveva detto un autorevole esponente politico ad un altro esponente che poi gli aveva risposto. Tutto fra virgolette,come se il retroscenista fosse stato presente. Così va il mondo dell’informazione, un po,’ male ma anche un po’ bene. Si deve ai media se è venuta alla luce la vergognosa vicenda della espulsione delle due donne kazake, madre e figlia, una bambina di sei anni. Il ministro dell’Interno non se ne era accorto. Bastava leggesse una nota dell’Ansa.

I “magnifici quattro”, unaintervista all’acqua di rose

 Ma torniamo ai nostri “magnifici  quattro”, tre giornalisti più il sindaco, una intervista all’acqua di rose. L’unica cosa interessante, una notizia, è che Ranzi ha annunciato il silenzio stampa, per quanto tempo non si è capito. Ha fatto autocritica, si fa per dire. Ogni volta che dico una cosa mi si accusa di voler far cadere il governo. Ovviamente dice che non è vero ma già che c’è lancia una battuta velenosa. “ Non sono io a logorare il governo, si logora da solo”. Il bello, si fa per dire, di Renzi, è la faccia tosta. E’ di quelli che anche se racconta balle e tu sai che sono balle  non lo mandi a quel paese. Per esempio lui spara a zero contro Letta, in modo amichevole, siamo amici dice, ci sentiamo spesso, attacca il governo di larghe intese, in realtà molto strette e poco intese. Quando gli fanno rilevare che lui è stato il primo sostenitore del governo con  Pd- Pdl, ti racconta tutta la storia in modo colorito come  sanno fare i ciarlieri fiorentini, fino alla telefonata di Berlusconi che gli dice che non lo vuole premier. Alla fine tu parteggi per Renzi  schiaffeggiato dal cavaliere e dimentichi il suo schierarsi  allora per l’accordo Pd-Pdl mentre oggi dice che è uno schifo.  

Proposte, programmi,progetti, se ne parlerà un’altra volta

E lui continua: io sono italiano, se Letta fa bene deve restare, non sarò io a farlo dimettere. E poi indica, con il tono di ora ve lo dico io, cosa dovrebbe fare Letta. Alla fine ti accorgi che, senza entrare nel merito, riassume il comunicato reso noto al termine della “cabina di regia” dove governo e maggioranza hanno messo a punto le iniziative da mettere in campo entro il 30 agosto.  Fra battute e scherzetti si va avanti , vuoto di proposte , noia fino all’angoscia. Ovviamente i tre giornalisti dimenticano di chiedergli quale sia il suo programma, per esempio cosa farebbe nei primi cento giorni . Non glielo hanno chiesto e lui si è ben guardato da dare almeno una idea. Se ne accorge e ,scherzando, dice che ne parlerà la prossima trasmissione. Si prenota insomma, anche se ha detto all’inizio che starà in silenzio stampa.  Non manca qualche gaffe come quando confonde l’Internazionale socialista con il Partito socialista europeo, ignora che il Pd non aderisce al Pse ma al gruppo parlamentare dei socialisti e democratici europei, appositamente inventato, per cui ci sono un po’ di problemi in vista delle elezioni. E poi il congresso del Pd. A lui interessano solo le primarie.  Si candida solo se sono aperte.Il dibattito nei circoli, la partecipazione, la costruzione di un progetto,il confronto politico.  Viene a noi anche a lui. Ricorda a Mentana che aveva promesso di chiudere la trasmissione verso le 23. Siamo già oltre la mezzanotte. Quelli di Omnibus sono in trepida attesa.Altra sceneggiata facendo finta di parlare di politica.

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