Bertinotti elogia Grillo. Il sistema politico è da buttare, la sinistra liberale si è suicidata

ROMA – Fausto Bertinotti dopo una prolungata assenza torna sui temi della politica: “La Sinistra è scomparsa, si è suicidata in un sistema politico istituzionale che è da buttare. Ha ragione il Movimento cinque stelle”. Cos l’ex leader di Rifondazione Comunista in un’intervista rilasciata all’agenzia Dire.

“La crisi della sinistra è drammatica”, precisa Bertinotti. “Vanno usati i termini propri. Si potrebbe parlare di una scomparsa della sinistra in Italia e di una crisi devastante in Europa. La sinistra per come l’abbiamo conosciuta e riconosciuta è arrivata alla fine di un ciclo. Tanto che oggi quella che c’è nelle istituzioni è parte di questa costruzione oligarchica della nuova Europa, cioè priva di qualsiasi connotato che la qualifichi come una forza di trasformazione e di cambiamento, di critica al capitalismo finanziario globalizzato e alla nuova costituente che il capitalismo finanziario globale sta realizzando in Europa. Lo si vede dall’accettazione del fiscal compact, piuttosto che dalla parità di bilancio, che sono i grandi dogmi liberali. In sintesi la sinistra è diventata liberale e quindi si è suicidata. Il problema allora non è quello della sua riforma ma della sua rinascita”.
Parole che lasciano riflettere, visto che Bertinotti  nel 2006, all’epoca della vittoria del governo Prodi, guidava un partito che aveva raggiunto un consenso elettorale considerevole. Verrebbe da dire, chi è senza peccato scagli la prima pietra.

“La rinascita – ancora Bertinotti –  non può avvenire da dentro le forze organizzate. Quelle sono ormai improduttive. È finita la spinta propulsiva delle forze organizzate della sinistra. Le forze nascenti sono invece quelle che vivono nella società, le forze del conflitto, della rivolta, della lotta, della protesta, della resistenza. Queste forze, dalla manifestazione della Fiom, alla No Tav alla costituente per i beni comuni, alle mille forme di occupazione di case, questa costituente informale, è ciò da cui può rinascere la sinistra”.

Infine Bertinotti alla domanda se il M5S è interno alla sinistra, risponde che  “per sua definizione non lo è. Io sto a ciò che ognuno dice di sè. E il Movimento dice ragionevolmente di non essere nè di destra, nè di sinistra. Certo ha guadagnato un consenso, perchè ha visto ciò che la sinistra classica non ha visto. Cioè che questo sistema politico istituzionale è da buttare”.
Ma forse non lo era da buttare anche prima? Ad esempio durante l’epoca della Sinistra Europea, da lui stesso capitanata? E successivamente con la sinistra Arcobaleno? Insomma, troppo facile ora lanciare la colpa sugli altri, considerando che Bertinotti è stato uno dei protagonisti centrali della cosiddetta sinistra antagonista. Chissà, forse il volgere lo sguardo verso Grillo è l’anticipazione di una nuova discesa in campo? Nessuno può dirlo. Di certo il Bertinotti di oggi sembra preferire i sontuosi matrimoni che le piazze della gente.

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