Renzi da Mattarella. Salvini, dopo Lupi tocca alla Boschi

ROMA –  Il premier Matteo Renzi è salito al Colle e ha discusso per un’ora con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Colloquio incentrato sulle dimissioni di Maurzio Lupi da ministro delle Infrastrutture.

lla luce dei fatti il presidente del Consiglio dovrebbe aver chiesto al capo dello Stato di assumere un breve interim per valutare al meglio la scelta del prossimo ministro.   Tuttavia il governo dovrà trovare delle soluzioni, e porre dei limiti su quanto accaduto. Sembra comunque che alla guida del ministero che, va ricordato rappresenta un punto delicato e nevralgico per quanto concerne gli appalti,  Renzi voglia optare per un personaggio politico.

Personaggio che dovrà rispondere ai requisiti di massima affidabilità e trasparenza per non incappare ancora in errori politici grossolani. Nel frattempo Matteo Salvini solleva un’altra questione che riguarda un altro ministro, ovvero quello per  le Riforme. “Anche Maria Elena Boschi si sarebbe dovuta dimettere dal governo per la questione Banca Etruria”, tuona Salvini, secondo cui il premier Matteo Renzi “non può essere garantista con gli amici e forcaiolo con gli altri”. Ai giornalisti

che, a margine di un evento elettorale al mercato di Prato, gli chiedevano un commento su come il governo abbia gestito la questione dell’ex ministro Maurizio Lupi, Salvini ha risposto: “Contesto come non sono state gestite altre situazioni in cui ci sono degli indagati che siccome sono vicini al premier non si toccano”. L’esempio di Salvini è quello del ministro Maria Elena Boschi: “La Boschi – ha detto Salvini – ha il padre che era vicepresidente di una banca che è stata oggetto di un decreto del

governo e che anche grazie a questo ha guadagnato il 66 per cento. Magari non è un illecito penale ma – si è chiesto Salvini – è eticamente e moralmente normale che al governo ci sia qualcuno con un parente in una banca che ha guadagnato anche grazie a un atto del governo? La Boschi si sarebbe dovuta dimettere”.

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