Incontro Fiom studenti. Formazione e lavoro, alternativa alle linee di Renzi

BOLOGNA – Oggi si terrà a Bologna una giornata di approfondimento e discussione organizzata dalla FIOM CGIL di Bologna per parlare del progetto DESI(Dual Education Sistem Italy) presso gli stabilimenti della Lamborghini e della Ducati.

L’Unione degli Studenti e la Rete della Conoscenza prenderanno parte all’iniziativa. Qui l’articolo con le informazioni della giornata.

“Il progetto sperimentale DESI traccia una via alternativa di rapporto tra formazione e lavoro, completamente differente da quello del Governo e dall’idea che ha il Ministro Poletti che con il Jobs Act dequalifica ulteriormente l’apprendistato, senza interrogarsi invece sulla necessità di innalzare l’obbligo scolastico e riformare i cicli scolastici col fine di cancellare la canalizzazione precoce” – dichiara Danilo Lampis, coordinatore Nazionale dell’Unione degli Studenti -“DESI viene finanziato dalla fondazione dei lavoratori dell’azienda che vogliono dare una nuova opportunità ai giovani del territorio che dopo la qualifica triennale presso gli IeFP sono entrati in dispersione. Questi giovani hanno poi la possibilità di iscriversi anche all’università, diversamente sia dal modello italiano di apprendistato, sia dal tanto osannato modello tedesco. E’ assurdo che un tale percorso formativo non sia preso come modello di riferimento dal Governo, delegandone l’attuazione ai fondi dei lavoratori dell’impresa.”

“Il contrasto alla dispersione inizia dal diritto allo studio, ma riteniamo utile che si affianchino percorsi formativi come DESI” – continua Lampis – “Il Governo millanta delle risposte sulla dispersione, ma non è in grado di darle. Se realmente si desse una risposta incisiva e non di facciata l’abbattimento della dispersione scolastica potrebbe portare addirittura ad un innalzamento del pil dall’1,4 al 6%, come evidenziato dalla ricerca Lost. Occorrerebbero cospicui investimenti statali volti a riqualificare la formazione professionale.  Mentre il nostro Paese insegue la competizione al ribasso sui diritti, in alcuni contesti, come quello della Laborghini e della Ducati, le lotte dei lavoratori impongono alle imprese di investire sull’innovazione e la ricerca. Questi sono gli  esempi da seguire: il Governo invece insegue il modello Marchionne!”

“L’accordo tra sindacati e azienda dá una lezione in termini di investimenti veri sulla formazione. Garantire l’apprendimento “in situazione”, esterno alla catena di montaggio, coadiuvato da una valida formazione sulla sicurezza e sui diritti nel lavoro, sono delle precise scelte che vanno in controtendenza all’idea sbagliata di asservimento dei giovani ad imprese che richiedono soltanto manodopora a basso costo, dequalificata e precaria” – conclude Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza – “Tale percorso applica in qualche misura le direttive sul life long learning e sull’innalzamento dei livelli di conoscenza richiesti a livello europeo. Sono necessarie delle scelte radicali, in controtendenza rispetto a quelle fatte col Jobs Act e con La Buona Scuola: siamo stanchi della precarietà e dei lavori sottopagati o gratuiti. Vogliamo investimenti sull’istruzione e strategie nazionali per abbattere l’abbandono, funzionali al reinserimento dei NEET e dei disoccupati all’interno dei canali formativi o in filiere produttive che valorizzino il lavoro.”

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