Clima. Wwf si appella al G7: vietare il carbone

ROMA – Stop immediato a ogni tipo di finanziamento pubblico volto allo sviluppo tecnologico di nuovi impianti a carbone; divieto o graduale eliminazione di sostegni pubblici, per le centrali elettriche a carbone, a tutti i tipi di sostegno all”esportazione; impegnarsi pubblicamente a eliminare le centrali a carbone nei propri Paesi, in vista dell”obiettivo globale della decarbonizzazione. Sono le richieste del Wwf in vista del vertice del G7 di Ise-Shima in Giappone (26-28 maggio). 

Con l”Accordo di Parigi sul clima, i governi si sono impegnati a limitare l”aumento della temperatura media globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, e comunque ben al di sotto dei 2°C. Il carbone – sottolinea il Wwf che ha commissionato all”istituto Ecofys uno studio rivolto ai Paesi del G7 in vista del vertice di maggio – è il primo combustibile fossile di cui fare a meno: secondo l”International Panel on Climate Change (Ipcc, il Panel scientifico Onu sul cambiamento climatico), prima del 2050 il settore dell”elettricità, a livello globale, dovrà essere decarbonizzato. 

 Il carbone è il combustibile a maggiore impatto climatico e ambientale, nonché il primo di cui si possa fare a meno in tempi rapidi. Occorre quindi, per il Wwf, puntare in questa direzione, non investendo nello sviluppo di tecnologie volte a migliorare le prestazioni del settore carbonifero. Una strada già intrapresa con successo nel Regno Unito che, a dispetto della sua lunga tradizione nell”industria del carbone, sta procedendo alla chiusura di ben cinque centrali a carbone (su dieci totali) entro il 2016. 

Esponenti del settore del carbone e alcuni governi hanno presentato la tecnologia Hele (High-Efficient Low-Emission – ossia tecnologia ad alta efficienza) come una tecnologia non inquinante che, se combinata alla Ccs (Carbon Capture and Storage – ossia una tecnologia per la cattura e lo stoccaggio del carbonio), condurrebbe ad ottenere centrali a carbone a emissioni nulle. Ma questo, per il Wwf, non basta: secondo il rapporto redatto da  Ecofys, il bilancio globale del carbonio e il tempo che ci rimane a disposizione per ridurre le emissioni di gas serra non consentono, semplicemente, la sostituzione dei vecchi impianti a carbone con nuove centrali a carbone dotate di questa tecnologia, anche se più efficienti di quelle vecchie. L”utilizzo di tecnologie Hele nelle centrali a carbone è incompatibile con l”obiettivo di mantenere l”aumento della temperatura sotto 1.5°C.

 

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