A Roma un sit-in a piazza SS. Apostoli, per fermare la guerra in Siria

ROMA – Metà della popolazione della Siria non ha più una casa, 470mila persone hanno perso la vita, 1,9 milioni sono rimaste ferite o mutilate, l’aspettativa di vita è passata dai 70 ai 55 anni. Questi i numeri agghiaccianti che misurano la tragedia siriana prima ancora che iniziasse la nuova campagna di bombardamenti su Aleppo, che ha visto una crescita esponenziale di bambini tra le vittime.

Il mondo si è indignato, ha pianto, guardando l’immagine di Omran, 5 anni, ferito e sgomento su un seggiolino di un’ambulanza, che ha plasticamente dato corpo alle conseguenze del conflitto in Siria, visto attraverso gli occhi di un bimbo scampato alla morte che invece non ha risparmiato il fratellino, Alì, poco più grande di lui.
In cinque anni di guerra sono morte decine di migliaia di piccoli siriani. Solo ad Aleppo hanno perso la vita, da fine luglio, 350 bambini e più di 100mila sono intrappolati nella parte orientale della città.

Aleppo è la nuova Sarajevo. Pari la durata dell’assedio, persino doppio il numero delle vittime. Oggi come allora il fallimento della comunità internazionale è sotto gli occhi di tutti. L’attenzione mediatica e le informazioni sul conflitto si riducono ogni giorno di più e con esse la consapevolezza di ciò che quotidianamente avviene nel paese. Non basta indignarsi per la foto dell’ultimo bimbo vittima della guerra, che sia morto su una spiaggia turca o salvo e inconsapevole sul seggiolino di un’ambulanza in Siria.
Per questo abbiamo deciso di promuovere una mobilitazione: non si può restare a guardare, ci sono milioni di vite da salvare, ancora oggi, ad Aleppo e nel resto della Siria.

“Facciamo nostre e ribadiamo con forza le richieste all’Italia, all’Unione europea e alle Nazioni Unite di una tregua duratura, – scrive in una nota Articolo 21 promotore dell’iniziativa – dell’apertura di corridoi umanitari, della fornitura senza ostacoli di aiuti umanitari alle popolazioni assediate. Chiediamo inoltre la fine degli attacchi contro i civili e le strutture civili, primi tra tutti gli ospedali; la cessazione dell’uso della tortura e delle sparizioni forzate. Vi chiediamo l’adesione a questa iniziativa per far arrivare un messaggio forte alle istituzioni e per testimoniare la nostra vicinanza al popolo siriano.”

Oltre ad Articolo 21 hanno aderito all’iniziativa Amnesty Italia, Arci, Associazione 46° Parallelo, Associazione Amici di Roberto Morrione, Associazione Giornalisti Amici di Padre Paolo Dall’Oglio, Confronti, Cospe, Federazione nazionale della stampa, Fondazione Libera Informazione, Italians For Darfur, LasciateCIEntrare, NoBavaglio, Rivista San Francesco, Tavola della Pace, Unicef, Un ponte per, Usigrai. L’appuntamento e a Roma, in piazza Santi Apostoli, venerdì 2 settembre, dalle ore 11.

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