Università. Piano Industria 4.0: come peggiorare la ricerca

MILANO – Al Forum Ambrosetti di Cernobbio, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha anticipato i contenuti del piano “Industria 4.0”, attraverso il quale il Governo intende scegliere quattro o cinque atenei che diventeranno centri di eccellenza “per una nuova rivoluzione industriale” e che a questo scopo riceveranno finanziamenti mirati per la ricerca.

“Negli ultimi anni l’università è il comparto pubblico che ha subito i tagli finanziari più rilevanti, il personale è diminuito di un quinto, così come le immatricolazioni sono crollate del 20% in dieci anni. In questa situazione l’idea di finanziare solo pochissime unviersità scelte con criteri realitivissimi è inaccettabile” dichiara Andrea Torti, coordinatore di LINK Coordinamento Universitario, che prosegue “Oggi non possiamo permetterci di applicare una insensata logica premiale ai finanziamenti alla ricerca, perchè è necessario investire realmente ed in maniera sostanziosa su tutte le univiersità d’Italia, per permettere lo sviluppo di una ricerca libera che porti realmente innovazione”.

Continua Andrea Torti: “Il Piano del Governo esplicita la volontà di finanziare solo qualche Politecnico che risponda alle esigenze di produzione di solo qualche industria, mentre va ripensato alla radice il rapporto tra unviersità e territorio ed università ed industria, costruendo un mutuo scambio. Partendo dal paradigma della libertà della ricerca e dalle eguali possibilità di tutti gli atenei, dovremmo puntare ad una ricerca che ripensi questo modello di sviluppo, che innovi i metodi della produzione, che trasformi le città e produca tecnologie utili al miglioramento generale delle condizioni di vita”.

“Riprendendo le dichiarazioni di Calenda” conclude il Coordinatore di LINK ” ci verrebbe da dirgli che siamo noi studenti e studentesse, ricercatori e cittadini, a chiedere tre o quattro ministri capaci, gli altri, come dice lui, scalino il ranking!

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