21 marzo: studenti contro le mafie

Il 21 Marzo è la XXII “giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Le studentesse e gli studenti della Rete della Conoscenza, dell’Unione degli Studenti e di Link – Coordinamento Universitario sono al fianco di Libera e di Don Luigi Ciotti a Locri ed in tutte le piazze d’Italia.

“Anche quest’anno siamo in tutta Italia al fianco di Libera come studentesse e studenti per costruire scuole, università e territori che si ribellano al giogo della criminalità organizzata.” – dichiara Martina Carpani, coordinatrice nazionale Rete della Conoscenza – “Riteniamo ancora più centrale essere presenti a Locri in Calabria, in una terra lasciata a se stessa, caratterizzata dall’esodo dei giovani verso il Nord e priva di prospettive, per ribadire che per sconfiggere la ‘ndrangheta servano maestri di strada, la gratuità dell’istruzione ed il contrasto alla dispersione scolastica, l’individuazione di nuove misure di welfare, la promozione di investimenti pubblici per costruire opportunità di futuro. Siamo solidali con Don Luigi Ciotti per le scritte apparse stanotte, non possiamo fermarci! Da Locri a Milano, da Prato a Napoli, da Trapani a Bari, fino a Ostia cuore di Mafia Capitale, con Libera a partire dalle piazze del 21 marzo vogliamo cambiare i nostri territori per non doverli lasciare sotto il controllo silenzioso delle nuove criminalità sempre più colluse con i poteri economici e con la politica.”

“Le percentuali di dispersione scolastica, unite ai dati sulle persone in soglia povertà, parlano chiaramente di un aumento strutturale della possibilità di cedere ai sistemi criminali a causa del depauperamento che il nostro Paese vive.” – dichiara Francesca Picci, coordinatrice nazionale Unione degli Studenti – “Per non lasciare i nostri territori alla criminalità occorre l’impegno di tutti e soprattutto la rivendicazione di misure strutturali che contrastino l’esclusione sociale e promuovano il reinserimento nelle scuole. Vogliamo una legge nazionale per il diritto allo studio degli studenti delle scuole e di quelli universitari per poter garantire a tutti di non avere un destino già scritto nelle statistiche. Vogliamo che sia implementata l’apertura al riutilizzo sociale dei beni confiscati come presidio di legalità ed aggregazione dei giovani sul territorio.”

“A Napoli la recente indagine su 12 docenti dell’Università Federico II e dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, al netto delle responsabilità penali che saranno accertate dalla magistratura, “- dichiara Andrea Torti, Coordinatore Nazionale di Link – Coordinamento Universitario – “mostra un quadro sconfortante che vede i tentacoli di un sistema affaristico criminale colluso con le mafie penetrare fin dentro quelle aule universitarie che ogni giorno frequentiamo e che dovrebbero essere luogo di trasformazione e di contrasto a quei fenomeni criminali che da oltre due secoli infestano il nostro territorio. Emblematica la vicenda degli appalti della “Casa dello Studente” di Aversa, che impedisce a tanti studenti fuorisede di avere diritto ad un posto alloggio. Noi pensiamo che a partire dalle nostre università attraverso l’introduzione di corsi di studio sul sistema mafioso ed i suoi mutamenti, come avvenuto all’università di Fisciano, si possa modificare l’esistente.”

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