Lezione sulle Mafie a Castelforte

A Castelforte in provincia di Latina, un tempo roccaforte del clan dei Casalesi, si parla di “Mafie e società civile”. La palestra dell’istituto Omniconprensivo “B.Tallini” è stracolma di studenti. “Ragazzi fate gruppo, unitevi, confrontatevi e discutete tra di voi e con i vostri docenti, perché le mafie temono molto la cultura e l’indipendenza di pensiero”. Sono le prime parole di Vincenzo Musacchio, direttore della Scuola di Legalità “don Peppe Diana” di Roma e del Molise.

Musacchio che a Castelforte è intervenuto su richiesta della Prof.ssa Franca Di Principe, per ricordare le vittime delle mafie e per condividere con i ragazzi tanti accadimenti di mafia che spesso hanno cambiato le sorti di molti territori. Ha raccontato l’omicidio di don Peppe Diana e il fatto che Augusto Di Meo, testimone oculare dell’omicidio, ebbe la prontezza di alzare gli occhi verso la porta della chiesa e di fare una fotografia a questo assassino e poi andò subito in caserma a denunciare quanto era accaduto. Non girò la faccia dall’altra parte ma verso don Peppe. Da lì è cambiata la storia di Casal di Principe. Il valore della sua testimonianza fu enorme e portò all’arresto dei killer e dei mandanti. I ragazzi hanno visto un cortometraggio sulle vittime di mafia girato dai ragazzi del Carcere minorile di Palermo e durante la proiezione dei volti delle vittime i loro applausi erano intensi e sentiti. Penso ci sia da fare ancora molto, soprattutto lavorare sui giovani – continua Musacchio – perché nelle nostre zone è necessario comprendere che bisogna cambiare la mentalità. “Credo – ha concluso – che queste iniziative siano importantissime sia per sensibilizzare i tanti giovani sia per far sì che gli stessi abbiano dei modelli e degli esempi di riferimento a cui ispirarsi. Al termine dell’incontro Musacchio è stato premiato per il suo impegno e la sua dedizione ai giovani promettendo solennemente che tornerà a Castelforte. 

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