Alternanza scuola lavoro. La denuncia dell’Unione degli Studenti

L’Alternanza scuola- lavoro, resa obbligatoria nelle 200 e 400 ore introdotte dalla Buona Scuola, presenta numerose criticità. Dall’assenza di tutele ai percorsi in aziende che sfruttano la manodopera degli studenti, c’è bisogno di risposte concrete. L’Unione degli studenti dà il via alla campagna “Diritti, non piegàti”

‘’Abbiamo visto come dalla sua approvazione ad oggi l’alternanza scuola-lavoro sia rimasta completamente priva di tutele e dequalificata- dichiara Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti- Parliamo di migliaia di studenti mandati a raccogliere pomodori, a lavorare nei fast-food e presso multinazionali. Ad oggi continuano a non arrivare notizie sullo Statuto delle Studentesse e degli Studenti in Alternanza da parte del Miur, per questo ne abbiamo scritto uno noi!’’

‘’Crediamo nel valore formativo dell’esperienza e nelle potenzialità che, come metodologia didattica, può esprimere, ma sappiamo anche che questo non potrà mai avvenire senza uno Statuto delle Studentesse e degli Studenti in alternanza che garantisca i nostri diritti- continua Francesca Picci- Uno Statuto che contenga un Codice Etico che dichiari l’estraneità dell’azienda da fenomeni di inquinamento del territorio e infiltrazioni mafiose.’’

‘’Ecco perchè abbiamo lanciato la Campagna sull’alternanza scuola- lavoro dentro e fuori le scuole. Faremo approvare lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti in Alternanza che abbiamo scritto dal basso, costituiremo le commissioni paritetiche per fare in modo che siano anche gli studenti a decidere come, dove e quando fare quest’esperienza. Boicotteremo la cattiva alternanza per sostituirla con le nostre proposte di percorsi davvero formativi e di qualità.  Vogliamo essere formati, non sfruttati’’- conclude l’Unione degli Studenti.

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