Di terremoto in terremoto

ROMA – Lunedì i giornali intitolavano: Scommesse, terremoto nel calcio. Martedì: Terremoto (quello vero). Si è infatti passati rapidamente dall’ennesimo scandalo nazional-popolare alla portata di tutti (il pallone) alla tragedia dovuta alle nuove scosse in Emilia.

Divagazione: il pallone nel pallone, l’Emilia nel tremore…

Una cosa che colpisce particolarmente in Italia dopo il terremoto sembra essere lo sciame sismico. Non di scosse e scossette di assestamento, ma di polemiche più o meno accese e feroci. In questo caso tengono banco gli operai morti durante i crolli dei capannoni dove lavoravano e la parata del 2 giugno… (sull’opportunità di farla considerando il momento).

Tredici operai morti infatti non sono proprio un tributo al caso, tanto che il Procuratore capo di Modena Vito Zincani ha annunciato l’apertura di un inchiesta relativa alle vittime dei crolli avvenuti in provincia di Modena.
Ha risposto immediatamente il neo presidente di Confindustria Giorgio Squinzi scodinzolando il codone di paglia, “questa polemica che sta montando” è “molto artificiosa, perché i capannoni erano in assoluta normalità e la zona non era classificata come particolarmente sismica. (si è visto) Non dimenticate che sono morti anche degli imprenditori direttamente nel crollo. (sic) Personalmente sono incline, naturalmente con il dispiacere e la tristezza per le vittime, (vorrei vedere) ad escludere in gran parte la malafede soprattutto da parte imprenditoriale (vorrei vedere)”. Ora, a parte ricordare al Presidente che di solito quando si muore si perde immediatamente la propria caratteristica contrattuale e connotazione di classe e magicamente un imprenditore morto assomiglia a un operaio morto -caso assai raro ma a volte possibile- pare che gran parte delle travi dei capannoni venuti giù, erano solo appoggiate e che questi erano fatti per resistere al vento non al terremoto…
Naturalmente -in stile prettamente italico – è già partita l’inchiesta (che sarà dimenticata tra qualche mese) per appurare se ci siano state negligenze o mancanze nella costruzione e nella progettazione e nel collaudo degli edifici stessi.
Chiedere anche agli operai sepolti cosa ne pensano…  
Indagare dopo, prevenire forse. Un intramontabile classico di come si fanno le cose in Italia. Poiché prima si risparmia sui materiali, sulla sicurezza, sul tempo, si pagano tangenti e tangentine, (perché se non si fa così, non si fa) e un minuto dopo si controlla tutto quello che non è stato fatto. L’Italia: un paese ex post…

Dichiarazioni rassicuranti degli esperti sismologi (a proposito ma se i terremoti non si possono predire cosa ci stanno a fare? A dirci che viviamo su un territorio sismico all’89% e a dettagliare l’entità dell’ultima scossa? non era 3,9 ma 4,3…) Comunque: “Lo sciame potrebbe durare anni”, “50 scosse in un giorno, potrebbe arrivare il Big One”.
Thanks a lot.

Allarme sciacalli: avvistati Bruno Vespa ed Emilio Fede tra le macerie.
La Fornero in versione La Palisse: “non possono crollare edifici ad ogni scossa!”
Stavolta lo sciame sismico colpisce tutti: aumenta la benzina!
Allertata la Lego per iniziare immediatamente la ricostruzione.

Continuiamo. Napolitano alle polemiche che avevano come oggetto l’opportunità di celebrare il 2 giugno (festa della Repubblica) con l’usuale parata militare (che per inciso nel 1976 fu sospesa da Forlani, non certo da Che Guevara, per il terremoto del Friuli) ha risposto che si farà con sobrietà e devo dire che uscite del genere fanno bene al lessico perché ci costringono a fare una cosa davvero desueta, vale a dire tornare tra le pagine del vocabolario per capire il vero significato della parola “sobrietà” di cui ormai se ne erano da tempo perse le tracce.
Derivato dal latino sobriĕtas (colui che è sobrius) la radice giusta è invece ebrius, (ubriaco) il sobrius era chi evitava di diventare ubriaco, la sobrietà quindi era rifiuto della ubriacatura, vedendo essa come inutile eccesso. Quindi moderazione, misura, nell’assecondare i propri istinti naturali: rifiuto del lusso, dell’eccesso e dell’esagerazione.
Ora come sempre è l’ubriaco a volersi mostrare a tutti i costi come sobrio…
Quindi se l’istinto ci portava a festeggiare la festa con dei gagliardi corpo a corpo, caroselli con baionette sguainate, marcette impettite con tanto di urlo liberatorio, sfrecciamenti tricolori, adesso lo faremo con moderazione, prima di tutto ricordando le vittime (non sono molte ce la possiamo fare), si suonerà solo il silenzio (vecchio ossimoro), i bersaglieri correranno piano, le crocerossine sfileranno con l’Aulin, i parà daranno la mano ai marò, i fanti lasceranno in pace i santi.
Alla fine: “Parata si Parata No… è la Terra dei Cachi!”

Passiamo al tema che per fortuna (o per purtroppo) è stato subito superato come notizia dal sisma. E allora vengano le scommesse, le partite truccate, i calciatori arrestati. Di sicuro l’uscita più interessante viene da Mario Monti, che affronta il problema del calcio scommesse: “Bisogna riflettere e valutare se non gioverebbe per due-tre anni una totale sospensione di questo gioco. È particolarmente triste e fa rabbrividire quando il mondo dello sport, che dovrebbe esprimere i valori più alti, si rivela un concentrato di fattori deprecabili”.
Ora a parte il fatto che anche Monti si sia accorto che il calcio in Italia ha smesso da tempo di essere uno sport ma uno spettacolo d’intrattenimento al quale è permesso quasi tutto: violenza organizzata e ricatti (eufemisticamente chiamata passione ultras), manifestazioni di razzismo (aperto 24 ore su 24), ostentazione viscerale di fascismi vari,  scommesse clandestine, partite taroccate, passaporti falsi per naturalizzare l’ottavo straniero (altro che lo ius soli), bilanci truccati (le plusvalenze), debiti fiscali spalmati o condonati, stavolta il problema è davvero semi-serio e mi aspetterei iniziative dei tifosi stile difesa dei consumatori (poiché tali sono). Una class action in grande stile verso questo mondo in simil-simil. Invece arriva un ”Monti si vergogni”. Reagisce così infatti, punto sul vivo (come molti altri del resto ma che almeno sono riusciti a rimanere zitti), Maurizio Zamparini (presidente del Palermo) alle parole del Premier: “L’unica cosa indegna in questo Paese è che uno come Monti osi dire quello che ha detto: ci sta massacrando, sta distruggendo l’Italia, dice solo delle stupidaggini. Dovrebbe pensare prima di parlare. Prima di dire che bisogna chiudere il gioco del calcio, dovrebbe pensare ai suoi problemi e a tutto quello che sta distruggendo e facendo chiudere lui con i suoi provvedimenti” Che dire, poteva terminare con un colorito “Buu, Buu, Mario Mario Devi morire!!!! Monte de Merda, Monte de Merda”.
Ma non è tutto. Buffon: “Vergogna, un blitz annunciato”.
Poi scoprono quattordici assegni per un importo complessivo di 1 milione e 580 mila euro che portano la firma del portiere della nazionale e che arrivano a una tabaccheria di Parma che funziona anche come ricevitoria per scommesse sportive. “i miei soldi li spendo come voglio”. Chi è senza peccato scagli la prima palla (in tribuna).
A proposito “Il Giornale”, l’equilibrato house organ della famiglia Berlusconi, in mancanza di meglio ha titolato “Monti ci toglie il calcio” seguono urli e strepiti per tenere alta l’eccitazione da riunione di condominio permanente del loro target.
Si vede che la macchina del fango è in revisione, ora usano direttamente l’irrigatore…

Proseguono le allegre cronache da Scandalusia. Entrano in classifica: Massimo Ponzellini, ex presidente della Banca popolare di Milano, (tangenti da 5,7 milioni), Stefano Mauri e Omar Milanetto. Rimane stabile il duo Pierangelo Daccò-Roberto Formigoni.
Al primo posto sempre Luigi Lusi (sottratti 25 milioni di euro, ma ne mancano altri 50)

Interessante e limpida (per la sua ingenuità) dichiarazione del Ministero dell’Economia al Parlamento: “alle banche 25 miliardi, alle imprese zero”, “Gli istituti hanno usato i soldi per abbassare le tensioni sui titoli di Stato. In futuro si occuperanno di crescita”.
Campa cavallo che anche l’erba decresce. Forse faremo bene iniziare a fumarla.
Intanto siamo arrivati a trentadue imprenditori suicidi in quattro mesi. Si allarga lo spread della disperazione.

Frasi: Benedetto XVI: “Uomini diventano aggressivi e scontrosi” (mannaggia il diavoletto che ci ha fatto litigà) Grillo: “abbiamo sconfitto il capitalismo” (tutto il potere al Tavor) Visco: “troppe tasse bloccano la crescita” (ma va?)

Soluzione in vista per gli esodati: saranno chiamati “gli esortati” (toglietevi dalle palle quindi).

Perla della settimana. “Se un sacerdote viene a sapere di un atto pedofilo in un momento così sacro come la confessione, non è obbligato a denunciarlo”. Lo sostiene Paola Binetti, parlamentare dell’Udc, nel corso del programma radiofonico “La Zanzara“, su Radio 24. “Il sacramento della penitenza vincola il sacerdote con il peccatore” – precisa la Binetti – “Il segreto del confessionale è un valore straordinario. Un fatto saputo in quel modo non va denunciato. Altra cosa è fuori dalla confessione”.  Angoscioso interrogativo. È davvero così difficile scegliere di essere credenti e non dire immani stronzate?

VaticanGate: Uno dei corvi confessa “Lo faccio per difendere il papa”. È già il secondo. Anche Gotti Tedeschi, sfanculato in malo modo, ha detto che non reagiva per amore del papa. Perdinci, ma quanto amore tra quelle mura! Chi va piano, va’ santo e in Vaticano. A proposito Ratzinger tanto che c’era ha affermato: “fiviamo in una Babele…” seguono altri non ben identificate male parole in tedesco.  

Victoria Grant è una ragazzina canadese di dodici anni che ad aprile ha avuto il coraggio di spiegare a suo modo i mali provocati dal sistema bancario in un video postato su Youtube dal padre e condiviso viralmente sui social network. La chiave della sua analisi è che le banche pregiudichino l’attività dei governi, come quelle dei contribuenti, tanto che i clienti delle banche e i piccoli risparmiatori verrebbero così truffati due volte perché pagano le imposte all’erario, sottoposto alle pressioni del sistema bancario che imporrebbe agli stati continue ricapitalizzazioni per non farle fallire. Conclusione: se il meccanismo lo ha capito una bambina di 12 anni allora era davvero semplice, oppure e le banche ci trattano come bambini di dieci anni (poiché in capo a due anni possiamo venire a scoprire tutto).
Non sarebbe il caso di crescere?

Primi effetti del caldo
L’ex premier: “Ho idee pazze per il futuro”. E lancia la sua proposta sulla moneta. “stampiamo euro con nostra zecca” Alfano: “La smetta chi gioca allo sfascio, voleva dire zoccola non zecca”. Cicchitto: “Senza aggregazione dei moderati, non sosteniamo più Monti”. poi si corregge “Senza moderazione degli aggregati non sosteniamo più Mari” in seguito  si blocca definitivamente  e lo portano via. Italia Futura: “Non imbarchiamo naufraghi, Montezemolo resti a bordo cazzo!”

Arte shock, A Roma esposta la provocatoria opera di Antonio Garullo e Mario Ottocento, che ritrae il corpo dell’ex premier Berlusconi disteso alla maniera di santi e papi e vestito in doppiopetto, ma con le scarpe di Topolino. L’opera ha per titolo “Il sogno degli italiani” sottotitolo: “Per una immagine definitiva dell’era Berlusconi”. Ma era troppo bello per essere vero. Infatti a tarda notte l’anziano ex premier ha lasciato la teca, ha salutato e dichiarato:  “È iniziata la campagna elettorale e  ho pensato di farla a modo mio”. Poi è tornato a palazzo Grazioli a bordo di un monopattino.

Spigolature:
Violenze nella caserma di Bolzaneto. Lo Stato (schizofrenico) dovrà risarcire dieci milioni. La Cassazione infatti condanna i ministeri della Difesa, Interno e Giustizia al pagamento delle provvisionali. Chi ha subito violenza durante i G8 sarà risarcito. (Riempite l’apposito modulino per la domanda).

Trapani, il sindaco: “Non bisogna parlare di mafia, il problema è l’alimentazione”.
La riflessione di Vito Damiano, emulo dello zio di Johnny Stecchino, quando parla delle famose piaghe siciliane, appena eletto per il Pdl, è stata ripetuta due volte. Lo scorso 23 maggio durante una manifestazione per le stragi del 1992 e durante un incontro con gli studenti e famiglie, in una scuola: “Bisogna puntare sull’educazione alimentare e sull’integrazione tra gli alunni”. (Minchia!)

In mezzo a tutto questo casino rispuntano gli avvocati del Miliardario Puttaniere con l’anti Ruby.  Sono infatti 37 gli emendamenti che il Pdl presenterà sul disegno di legge anticorruzione, in esame alla Camera. E tra questi rispunta la norma ‘anti Ruby’ che avrebbe l’obiettivo di vanificare il processo milanese a carico dell’ex premier Silvio Berlusconi. Primo firmatario tale Francesco Paolo Sisto. “Un emendamento – assicura Sisto – che non nasce affatto dal processo milanese (no, ci mancherebbe) ma che vuole evitare pene così gravi a fronte di comportamenti che non abbiano altrettanta gravità”. (?) Di questi impavidi leccaculi colpisce sempre la giustificazione, seria e grave che, con sofferto senso dello Stato e di partecipazione ai destini di tutti devono apporre, come un timbro, alla porcata di turno.
Il lupo non solo non perde il pelo, anzi, se lo vede si eccita…

Miracolo a Milano: è giunto in città l’unico capo di Stato straniero al quale paghiamo per intero le spese per venirci a visitare e ne siamo felici. In un momento di trasporto ha detto poi ai giovani: «Siate santi, tendete agli alti ideali».  Peccato avesse accanto il cardinal Bertone.

Chiudiamo con una triste nota (in questo caso sì di colore). Il test europeo dell’European Grassroots Antiracist Movement ci dice che il 25% dei locali caccia gli avventori su base razziale. L’indagine è stata condotta in Austria, Francia, Italia, Romania, Norvegia e Serbia.
I’ve a cream…

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