Si contano i danni dopo il passaggio dell’uragano Sylvio. Dal 29 ottobre al 4 novembre

ROMA – Le immagini dal satellite hanno mostrato nubi dense in arrivo. L’uragano Sylvio, scatenatosi all’indomani della condanna della scorsa settimana per frode fiscale, prima di travolgere la costa nord-est del paese, ha sputtanato 69 persone passando rapido sull’Europa: un bilancio a cui si aggiungono almeno 50 magistrati tra la Val D’Aosta e la Sicilia, la maggior parte travolti da alberi caduti, oltre a una donna che sedeva tra il pubblico di “c’è posta per te” che è stata schiacciata da un cartellone della pubblicità strappato dalla forza dell’ira. Ma è un bilancio provvisorio, destinato ad aumentare.

Solo a Roma, ha detto il sindaco Alec Man, i contusi sono 18.

Alla vigilia di Halloween, l’Italia si è risvegliata in un paesaggio spettrale oltre il peggiore degli incubi. Il presidente Nick Napo Napolitano all’alba del giorno dopo, quando la furia di Sylvio si è placata, ha pregato per le vittime: “I nostri pensieri sono rivolti a tutti coloro che sono stati colpiti dalla tempesta” ha provato a scrivere su Twitter ma ha solo mandato in frantumi il telefonino. Successivamente è volato alla Procura di Milano, per essere testimone diretto delle operazioni di soccorso e delle necessità della popolazione.

La tempesta ha toccato terra in Brianza intorno alle 20 locali, con venti d’ira a 130 chilometri orari e onde di merda di quattro metri che hanno sommerso la città. Per più di un milione di persone è stato dato l’ordine di evacuazione, ma in pochi l’hanno rispettato, abituati da sempre a non prenderlo mai sul serio. I vortici si sono subito levati attaccando fisco «poliziesco», magistratura «di sinistra» fino a una vera e propria tempesta con manie di persecuzione vittimista che ha spazzato per ore lo Stivale intero. Il picco c’è stato quando tra uno scroscio e un altro è apparsa in cielo la scritta «il governo dei tecnici porta a recessione perché vassallo della Germania egemone di Angela Merkel» (tie!)

Michael Boomerang sindaco di Intollerandia ha pregato le persone di non uscire di casa.

Prime conseguenze dell’uragano: spread subito a 590, truppe tedesche a guardia dei bancomat, primarie del Pdl annullate in segno di lutto, Al Fano diventa il quinto componente dei Cugini di Campagna, scoppiano tumulti all’Olgettina, attraversata per tutta la notte da cortei di giovani aspiranti consigliere regionali.

E’ una “devastazione inimmaginabile” ha detto il governatore, Chris For Me Gone, parlando di intere aree completamente sommerse e di danni a strade, ferrovie, ponti. “E’ qualcosa di mai visto, è terribile”.

“E’ stato l’uragano del secolo”, ha detto il vecchio Emilio Faida in diretta dal carcere, ma neanche stavolta è stato creduto.

Per concludere, prima di ripassare la linea allo studio, possiamo ben dire che l’Italia è stata travolta dalla furia di Sylvio, già declassato però da uragano a delirio da aterosclerotico.

Torniamo nel pianeta con una gustosa dichiarazione di Romney che la dice lunga di come ci vedono al di là del Mediterraneo: “con Obama diventiamo come l’Italia” parlando della nostra situazione  economica come pietra di paragone (insieme a Grecia e Spagna) di situazioni economiche fallimentari…

Del terribile uragano Sandy (anche qui c’è un cervellone che battezza gli eventi atmosferici come fossero amabili nipotini) che si è abbattuto sugli Stati Uniti, è stato scritto e fatto vedere davvero tutto, meno il fatto, trascurabile, che prima era passato sui Caraibi provocando decine di morti decisamente meno glamour. Comunque largo agli effetti speciali da grande catastrofe:

Un milione di famiglie senza luce a New York
Sette tunnel della metro inondati
Bloomberg: “L’acqua sta scendendo”
Tredici i morti negli Stati Uniti
Nessun operaio dell’azienda elettrica intrappolato
Allerta a centrale nucleare nel New Jersey
NY, almeno 350mila senza luce
NY, 19 operai sarebbero bloccati in stazione elettrica
Senza corrente l’ospedale della New York University
Chiuso l’ultimo tunnel, Manhattan isolata
Chiusi gli aeroporti di New York
Metropolitana NY allagata, chiusa per una settimana
Black out a New York
Sandy atteso negli Usa entro un’ora.

Vicenda Fiat. Applicata la legge di Sergio Hammurabi Marchionne “se bisogna riassumere 19 operai se ne mettano in mobilità altrettanti 19” e si scatenano le polemiche.
Addirittura la Fornero che ricordandosi con discrezione di essere ministro per il lavoro e non del suo contrario, come fatto finora, dichiara invitando alla ragionevolezza: « Fiat non licenzi i 19 di Pomigliano… almeno non subito…» Poi esprime rammarico e preoccupazione e come suo solito si commuove.
In precedenza anche il ministro dello Sviluppo Corrado Passera dice che non gli è piaciuta la mossa che è stata fatta. Le dichiarazioni dei due, non essendo propriamente dei bolscevichi, danno materia di riflessione…

Elezioni regionali in Sicilia, vince Crocetta ma alleanze difficili. Astensione record, Grillo vola al 18%.
Ha votato meno del 50%. In pratica la mafia non si è recata alle urne. Il candidato di Pd e Udc eletto presidente con il 30,5%. Musumeci del Pdl al 25,7%. Tracollo del Pdl: 12,9%. Boom di consensi per il M5S che diventa il primo partito dell’Isola. Sel, Idv, Futuro e Libertà fuori dall’assemblea.
Quindi a governare la Sicilia, se riuscirà a trovare gli alleati necessari, sarà il candidato di centrosinistra Rosario Crocetta. A cantare vittoria dopo il clamoroso voto regionale siciliano è però soprattutto il movimento di Beppe Grillo. Il candidato del M5S Giancarlo Cancelleri ha raccolto infatti il 18%, regalando al suo partito il primato di formazione politica più votata dell’Isola. Un’affermazione che neppure il più entusiasta tra i sostenitori del comico genovese alla vigilia sperava di poter centrare (che la politica sia diventata improvvisamente divertente?).

Spigolature:
“I voti di Grillo conquistati a sinistra”.
Grillo ironico su Bersani: “Va capito si aspettava risultati a una cifra”.
Crocetta apre ai grillini e sfida gli avversari “All’Ars avrò una maggioranza bulgara”
L’onda anomala: la maggioranza dei non elettori.
Rosario Crocetta, un polemista antimafia alla guida della Sicilia
Grillo: ”Ecco le regole per presentarsi alle politiche”.

Continuiamo. Come trombare definitivamente un uomo: Grillo in soccorso a Di Pietro,
«L’uomo giusto per il Quirinale» «È l’unico in Parlamento che si è opposto in tutti questi anni al Berlusconismo» ed è un uomo «onesto».
Ma i problemi per Di Pietro, oltre Grillo, sembrano venire dall’interno del suo partito. Il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi è netto: «Oggi l’Idv di Di Pietro è morta. Ha dato la colpa al partito dei fatti di ‘Report’ che invece riguardano lui. L’intervista a “Il Fatto Quotidiano” è il necrologio dell’Idv o di Antonio Di Pietro, a seconda di come uno veda la cosa. Mi dispiace solo di aver perso gli ultimi 2 giorni a tentare di ricostruire il partito quando lui invece aveva già organizzato tutto, con gesto molto poco nobile, almeno a giudicare dall’intervista e da quanto detto da Grillo».

La replica di Di Pietro: «Tutto l’establishmento instituzionale ce l’ha con te (Beppe Grillo, ndr) anche se tu ce l’hai con loro per la tua proposta che reputano oscena. E, diosanto, anche se gli elettori alla fine lo capirebbero da soli che non si fa il vino con le prugne, buona parte dei dirigenti nominati del mio partito, questi sì graziati da Sant’Antonio protettore degli animali, se la sta facendo sotto temendo che una rinnovata accoppiata fra me e te che li metterebbero fuori automaticamente i riciclati, che pure si sono infilati nell’Italia dei Valori. Stessero tranquilli e sereni coloro i quali che in Italia dei Valori, anche noi, ci sono venuti e ci stanno per amore e per passione di questo partito e di tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme in questi tutti, anni». «Tutti quelli che nell’IdVa, fino ad oggi, ma anche fino a ieri l’altro, ne hanno approfittato e speravano anzitempo di poterne approfittare financo ancora per riciclarsi, con abili manovre di trasformismo politico fanno bene sì ad essere preoccupati. Perché  se mettiamo il caso non si prendessero all’uopo, essi sono effettivamente loro  arrivati al capolinea all’interno del partito. È bene che costoro si preparino a traslocare altrove, giacché il Congresso prossimo venturo che ci aspetta non è, né può essere, riservato solo agli amici e agli amici degli amici, ma ai nemici degli amici no eh no proprio no eh».

Sconcerto nel Partito e all’Accademia della Crusca.

Continua la scalata dell’Italia alla conquista dei record che nessuno ci invidia. Disoccupazione al 10,8% a settembre è il livello più alto da gennaio 2004.
Sale a livelli record il numero dei disoccupati, sfiorando quota 2,8 milioni: a settembre il tasso di disoccupazione ha toccato il 10,8% (dato provvisorio e destagionalizzato). Lo rileva l’Istat, sottolineando che l’aumento rispetto ad agosto è di 0,2 punti percentuali e di 2 punti nei dodici mesi. Si tratta del livello più alto raggiunto dal gennaio 2004, l’inizio delle serie storiche mensili, e, guardando alle serie trimestrali, è il valore più alto dal terzo trimestre 1999.
Particolarmente drammatica la situazione per i giovani: il tasso di disoccupazione fra i 15 ed i 24 anni a settembre è salito al 35,1%, in aumento di 1,3 punti percentuali su agosto e di 4,7 punti su base annua, in base alle rilevazioni dell’Istituto di statistica (dati destagionalizzati e provvisori). Fra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 608mila e rappresentano il 10,1% della popolazione in questa fascia d’età.

Commento: si spera che i giovani invecchino presto…

Dopo le condanne alla Commissione Grande Rischi un altro capitolo sul Grande Circo che si tenne all’Aquila: la truffa delle “case a molla” “In caso di sisma rischiano di crollare”!
La superperizia: frode sulla costruzione delle new town volute da Berlusconi. Almeno 200 i pezzi “anomali”. I 185 edifici sono costati oltre 7 milioni di euro.
Cade l’ennesima quinta del teatro di cartapesta costruito sulle macerie del terremoto dell’Aquila dalla macchina dei miracoli e del consenso di Guido Bertolaso. Almeno duecento degli isolatori sismici a pendolo montati sui pilastri che sostengono i 185 edifici del progetto “C. a. s. e.” (Complessi antisismici eco-compatibili) sono destinati a sbriciolarsi se mai la terra dovesse tornare a tremare come quel 6 aprile di sei anni fa. E quel che è peggio, nessuno è in grado di dire oggi – nemmeno la ditta che li ha prodotti e montati, la società “Alga” – quali strutture esattamente appoggino su quei pezzi fallati. Una commessa da 7 milioni di euro che vide vincitrici la società Alga (4.900 gli isolatori forniti) e la Fip (2.400). Finanziata in parte dal Fondo europeo di solidarietà. Utile a trasformare una catastrofe in scintillante passerella per un assolo dell’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, accompagnato da Bruno Vespa in una memorabile puntata di Porta a Porta, in cui vennero squadernate al Paese le meraviglie, tecnologiche e di comfort, di quelle che sarebbero state ribattezzate “le case a molla”, nuova dimora per 20 mila senzatetto.

(senza parole… altrimenti sarebbero solo parolacce…)

Chiudiamo con la migliore della settimana: Minetti: “Basta fango, vado in America e spero di diventare la loro first lady”.
Il consigliere regionale pdl, fresca di dimissioni al Pirellone, torna a esternare con un’intervista all’autorevole settimanale ‘Chi’.
“Vorrei essere conquistata da un giocatore di baseball. E tornerò per votare Berlusconi”
“Un capitolo della mia vita che si chiude, ma non mi abbatto. E niente lacrime, i dolori, quelli veri, sono altri”. “La politica rimane nel mio cuore”, dice la Minetti, e mostra il lato B, promettendo che alle prossime elezioni voterà per Silvio Berlusconi, ma confessando di aver sempre coltivato il cosiddetto “sogno americano”. E, perché no?, anche quello di incontrare “un bellissimo uomo di due metri e mezzo, che gioca a baseball e che riesca a conquistarmi” o, perché no, di “diventare la first lady americana”. Per adesso, comunque vada, intende “staccare dal fango che nell’ultimo anno hanno tirato a me e alla mia famiglia in Italia”.
Ecco cosa succede quando il silicone dalle labbra e dalle tette, debordando, arriva direttamente al cervello…

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