Team Coaching, quale valore rappresenta per le aziende?

Quando un gruppo di persone, in azienda, viene scelto per raggiungere un obiettivo, il Team Coaching è lo strumento utile per trasformarlo in una squadra vincente. L’attività che più mi appassiona in azienda è accompagnare i team verso l’eccellenza, parola molto usata nei progetti di crescita e sviluppo professionale delle risorse e dei team

Dalla letteratura, un team eccellente è un HIT (High Iniziative Team), ad esso viene richiesto di raggiungere in tempi brevi obiettivi molto importanti. Attraverso il Team Coaching i gruppi di risorse associate in un progetto, vengono accompagnati in questa trasformazione. Vediamo intanto cosa, per la mia esperienza, vuol dire in questi casi eccellenza. Parola spesso usata nell’accezione meno positiva attribuita ad una situazione in cui ogni risorsa in un team deve fare il massimo “sforzo” per arrivare ad un obiettivo. Già la parola sforzo, che sento spesso in sessione dai responsabili di team, in risposta alla mia domanda “cosa vuol dire ottenere per te ottenere il massimo da un team?” denota una grande fatica che tutti devono fare, compreso il team leader.

La domanda successiva è “come vivono le tue risorse questo sforzo?”, e qui si apre un mondo di riflessioni, che porta ad uno sintetico e utile feedback sulla questione: “male, la vivono malissimo..” risponde un team leader, perché si sentono non ingaggiati sul progetto comune, vedono la loro parte di responsabilità legata agli obiettivi, sono risorse che raggiungono facilmente i risultati personali, ma molto spesso non condividono e non partecipano in modo generoso e collaborativo all’obiettivo comune e soprattutto alla vita del team,  generando allungamento nei tempi di progetto e stress a se stessi e agli altri.”

Per fortuna non è sempre così, usando strumenti comunicativi e organizzativi utili e adatti al contesto, si portano le risorse a non percepire lo sforzo e a sentire di più la voglia e l’utilità di una maggiore collaborazione. 

Nelle mie esperienze professionali precedenti, ma anche ora quando entro in team nel ruolo di Coach, anche se per periodi brevi e legati alla finalità del progetto, ho sempre creduto e verificato con mano che i team che hanno portato i risultati più importanti, sono stati quelli che hanno condiviso il “sogno” di raggiungere un obiettivo sfidante e sentendosi una squadra piuttosto che un gruppo di persone che lavorano assieme. I Team Leader più efficaci muovono le risorse in questa direzione.

Vi riporto il commento sul tema di un mio Cliente, CEO di una azienda nel settore ICT, alla mia domanda legata ad un suo ragionamento “cosa renderà grande il tuo Sogno?” la sua risposta è stata “In generale, un Sogno è grande se tangibile e concreto. Cioè quando hai un Sogno ed una squadra in grado di realizzarlo!

Chi ha avuto grandi intuizioni… non le ha mica realizzate da solo, ha avuto poi gente che ha creduto e si è data da fare per portarle avanti! A quel punto, per quanto riguarda il mio Sogno, far percepire al team che il Sogno ormai appartiene a tutti, e non è solo il mio, è la carta vincente. Ci credo profondamente, è così che i sogni diventano obiettivi. Se sei disposto a condividere il sogno e il successo collegato alla realizzazione, le persone ti seguiranno!”.

Spesso si richiedono grandi sforzi alle risorse, senza mai raccontare cosa dietro c’è ad un grande progetto, senza condividere la visione e la strategia a lungo termine su cui obiettivo darà un contributo importante.

Spesso si dimentica di condividere i risultati e i buoni esiti dei passi avanti, limitando la gratificazione delle risorse. 

Spesso non si implementano in modo chiaro i processi di condivisione delle informazioni. Su questo punto si deve lavorare tantissimo, le informazioni in azienda ci sono ma non si conoscono perché ognuno le tiene per se stesso. 

Processi che promuovono l’individualismo e prediligono il celebrating solo di successi personali non aiutano nella collaborazione, è giusto che ci siamo come è giusto celebrare i risultati delle collaborazioni in ugual misura. 

Nei progetti di Team Coaching, il lavoro più importante è sullo sviluppo delle competenze sociali, ossia promuovere e esercitarsi in comportamenti che abilitino la collaborazione e colmino le mancanze dell’affiatamento nel gruppo. Il coach non si sostituisce al Team Leader ma lo affianca affinché acquisisca lui per primo queste competenze. Si lavorerà a quel punto sul far percepire oltre che la condivisione dell’obiettivo anche l’importanza della interdipendenza positiva gli uni dagli altri affinché il proprio lavoro sia reso efficiente e efficace dalla condivisione delle azioni e delle informazioni.

Questo il cambiamento profondo in un progetto di Team Coaching, avvenuto di recente in un gruppo che ho seguito, una trasformazione di paradigma strutturale nel sentirsi parte di una squadra e non più gruppo: da interdipendenza oggettiva (rif.David e Roger Johnson), che viene percepita come una necessità o obbligo, “la mia attività è dipendente dalla attività degli altri” alla percezione di interdipendenza soggettiva, che esalta il valore del legame reciproco e del valore della collaborazione coordinata, “il mio risultato ha valore se in relazione a quello degli altri, meglio ci organizziamo e coordiniamo le azioni, più saremo veloci e efficaci”.

Lavorare in anticipo sulla costruzione della value proposition della collaborazione tra le persone è un buon punto di partenza.

Ecco infine cosa, per me, vuol dire l’eccellenza in un team: comprendere profondamente il valore del risultato comune, comprendere il valore delle diversità di esperienza e approccio come ricchezza, comprendere che ognuno è prezioso per le sue competenze, comprendere il valore di un lavoro coordinato e ben organizzato, comprendere che se si lavora in armonia, si corre anche il rischio di divertirsi, che non fa mai male. 

“Il gruppo è più della somma delle singole parti”. Lewin

..sul team coaching (Team Coaching That Works: http://coachfederation.org/blog/index.php/1565/ )

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