Liberarsi dal passato, puntando sul presente: attraverso il Life Coaching

Life Coaching quando?

Esiste un attimo in cui tutto ti sembra così ordinario, in quel momento puoi decidere di riordinare l’ordinario o di fare qualcosa di nuovo e straordinario. In entrambi i casi avrai ragione. E’ tua la scelta.  (Caterina Carbonardi)

(Life coaching, per saperne di più http://www.caterinacarbonardi.com/life-coaching)

Nel nostro oggi abbiamo portato, dal nostro ieri, un bagaglio di esperienze, buone o meno buone che siano il frutto di dove siamo ora dipende anche da loro. La chiave per aprire nuove possibilità è osservarle come esperienza acquisita, su cui possiamo contare e apprendere ciò che può servire per il nostro domani. 

Nel Life Coaching non è importante come tu sia arrivato ad oggi ma dove vuoi andare ora 

(per saperne di più https://www.dazebaonews.it/italia/societa/coaching-cafe/item/38565-il-coaching-un-metodo-per-favorire-la-gestione-dei-progetti-di-cambiamento.html ).

Intanto assumersi la responsabilità in prima persona delle situazioni che meno ci appagano equivale a non delegare ad altri potere su noi stessi: se io sono responsabile di ciò che non va, io ho il potere di modificarlo a mio piacimento. 

Anche vero come pone la questione Martin Luther King in questo aforisma: Può darsi non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete nulla per cambiarla. 

Abbiamo parlato di bagaglio, che ben si associa al viaggio in cui in un percorso di Coaching ( https://www.icf-italia.org/cose-il-coaching/ ) si accompagna il Cliente verso un futuro migliore. Immaginiamo di voler arrivare sulla vetta dell’Everest, cosa metteresti nel tuo zaino? Sicuramente strumenti utili per il tuo viaggio: una mappa, corda, bussola, acqua, ecc.

Cosa non metteresti? Sicuramente dei pesi inutili, le zavorre. A cosa servirebbero nel tuo cammino, solo ad appesantirti e rendere il tuo viaggio ancora più difficile ( https://www.dazebaonews.it/italia/societa/coaching-cafe/item/41131-non-solo-coaching-il-sabotatore-interno-un-nemico-per-i-nostri-progetti.html )

Quando si affronta un cambiamento è bene portare dietro le capacità, le conoscenze e le esperienze del passato utili nel percorso che si andrà a scegliere. 

E’ inevitabile che, quando si arriva in una età più matura, aver fatto esperienze più difficili o dolorose di cui portiamo qualche segno. Anche queste in qualche modo entreranno nello zaino, anche se non vogliamo, ma se queste esperienze le riuscissimo ad alleggerire dei pesi inutili e le lasciassimo solo per la parte dell’apprendimento che hanno generato? Porteremmo dietro sicuramente una buona cassetta del pronto soccorso nel nostro cammino verso l’Everest, ben attrezzata per quanto potrebbe accadere di inatteso, un piccolo peso in più nel nostro zaino ma utile all’occorrenza. 

In un buon piano di azioni realizzato in un percorso di Coaching, l’analisi di possibili ostacoli è quello che ci aiuta a pianificare azioni utili a gestire gli imprevisti. Ma questo non vuol dire che se nel passato è accaduto qualcosa di sbagliato, questo dovrà ripetersi di nuovo. 

La volontà e la scelta del giusto obiettivo da raggiungere è alla base per mettere radici solide al tuo cambiamento. L’Everest è una bellissima vetta da raggiungere e un obiettivo molto ambizioso. 

L’obiettivo che ti poni di raggiungere deve essere attraente per te stesso, stimolante e significativo.

Come ti sentirai una volta che lo avrai realizzato? 

Un buon modo per comprendere i benefici del possibile cambiamento è immaginarsi dopo aver fatto tutto il viaggio, una volta sulla vetta dell’Everest come sarà cambiata la percezione di te stesso. Oggi magari non fai nemmeno un passo nel parco, ma se riuscirai ad arrivare in cima come starai dopo?

Certo pensare ad arrivare sulla vetta che fatica, un percorso davvero impegnativo, la senti molto distante da te.  Partire con la consapevolezza che un grande obiettivo non si raggiunge nell’arco di un giorno.
Alla realizzazione di un piano di viaggio così ambizioso ci si prepara attentamente, ci si allena, si pianifica il piano di viaggio, le tappe e tutto quanto sia necessario per arrivare. 

Un viaggio così importante va affrontato per tappe, e la prima tappa consiste nel decidere, la seconda nel comprendere quali capacità devi sviluppare per arrivarci, e poi di seguito il resto. 

Se guarderai alla singola tappa ossia alla singola azione da compiere, ad ogni avanzamento ti sentirai sempre maggiormente sicuro di avanzare e di raggiungere il tuo Everest.

John Whitmore  ideatore del metodo Grow ( http://www.performanceconsultants.com/grow-model ) per il Business e Life Coaching dice in una sua intervista di qualche anno fa “L’ostacolo più difficile da superare è la paura del cambiamento e di lasciare andare le vecchie credenze, presupposizioni e il condizionamento sociale. Quando se ne diventa padroni, il nuovo paradigma della fiducia emerge in modo naturale. In questi tempi di incertezza, discontinuità e continuo cambiamento, dobbiamo imparare ad adattarci a nuove idee e modi di pensare.”

Insomma sintetizza bene la questione Roberto Benigni in una sua citazione “Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi”.

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