Arrivano le ferie, staccare la spina in vacanza, è davvero possibile?

Ci siamo! Per molti di noi, è iniziato o manca poco al tanto atteso periodo delle ferie, che in qualunque modo saranno godute, nel relax di casa o verso mete più o meno lontane, rappresentano un momento di cui tutti abbiamo bisogno di beneficiare a pieno. 

Ma come possiamo godere del periodo di relax in modo efficace?

Non esiste in realtà un modo comune, per ognuno di noi il relax può essere rappresentato da attività ed esperienze diverse. C’è chi si dedica alla lettura di un buon libro nel comfort del proprio divano, a chi basta dedicarsi un po’ di sole, a chi non può mancare lo sport per scaricare lo stress accumulato in un anno di attività. 

Comunque sia le ferie ci spostano dal normale flusso quotidiano di impegni professionali e familiari, in uno stato in cui, compatibilmente alle nostre possibilità, si può scegliere come rilassarsi.

Denominatore comune auspicato, qualunque cosa si faccia, è riuscire a staccare i pensieri da responsabilità, impegni, timori, aspirazioni, frustrazioni o insoddisfazioni, ossia da tutto ciò che ci ha assorbito nell’ultimo anno. 

Per i più operosi, non è semplice attuare un processo di decompressione, soprattutto quando si rivestono ruoli di responsabilità. La parola “workaholism” (http://www.pmi.it/economia/lavoro/articolo/58346/workaholism-scopri-se-sei-malato-di-lavoro.html ), sta ad indicare proprio un attaccamento al lavoro e alle soddisfazioni che ne derivano, che spesso non lascia tempo agli altri aspetti della vita. E non solo durante l’anno ci si porta il lavoro a casa, ma si porta dietro per tutto il periodo delle ferie. 

Un atteggiamento che a volte viene scelto, ma a volte viene dalla frenesia che la vita di oggi ci impone.

Riuscire a godersi un panorama o un aperitivo, un tramonto, un percorso senza alzare lo sguardo dai nostri smartphone è davvero cosa difficile. 

Quanto siamo sicuri di voler davvero riuscire a staccare per qualche giorno? Fermando completamente le attività quali benefici si possono avere? Quali i rischi, se ce ne sono? Se lo abbiamo provato almeno una volta nella vita, cosa è successo? Cosa costa sceglierlo? In termini di relazioni personali e familiari qual’e il prezzo che paghiamo dedicando tempo al lavoro anche durante le ferie? 

Molti dei miei clienti raccontano della difficoltà di attuare un piano di relax specie durante i primi giorni, ma programmando alcune attività indispensabili in alcuni momenti precisi “come la lettura di quella email veramente importante” e scegliendo di fare “quella cosa che da tanto non trovo il tempo di fare”, riescono entro pochi giorni ad arrivare ad un buon compromesso tra il relax e il senso di responsabilità. Ecco ad esempio alcuni suggerimenti della mia collega e amica Giulia Sirtori (ICF PCC coach) sull’argomento email in vacanza (https://www.youtube.com/watch?v=PM9l-WGBxBI ).

Piano piano escono dall’allenamento mentale del dover controllare tutto a tutti i costi, in tutti i momenti, costruito nell’arco dell’anno e entrano nel piano del qui ora, concentrati su altri aspetti personali e relazionali a cui non son riusciti a dedicare tempo nei mesi precedenti. Tutto nasce dalla consapevolezza, come mi sento oggi?  Cosa è importante per me oltre il lavoro? Cosa voglio davvero in questo periodo di vacanza? Basta quindi soffermarsi a pensare ai nostri valori. 

Fondamentale la volontà di base, che anche per attuare questo cambiamento di vita a tempo determinato, ci deve essere. 

Insomma sembra proprio che il lavoro che ci assorbe, sia quasi una s-comfort zone (passatemi il gioco di parole) da cui si ha difficoltà ad uscire, anche se solo pe il breve periodo delle ferie, ma come per ogni comfort zone, ogni volta che si riesce a fare il primo passo per uscirne fuori … il resto viene da sé. Dedicarsi a quello che ci piace di più: meditazione, sport, hobby, un tramonto, la famiglia, gli amici, una bella nuotata, la lettura, un bel viaggio, una passeggiata è un buon modo per cominciare. Il piacere che ne consegue farà il resto.

Tutto sarà più facile se prima di partire avrete organizzato bene le cose: fare il punto della situazione, chiudere ciò che è possibile, avere chiare le scadenze, programmare per il dopo ferie quanto è possibile, delegare, comunicare con chiarezza il periodo di assenza, 

Al relax ci si abitua gradualmente, imparando anche a metter da parte la paura che, se ci rilassa troppo, si perderà la concentrazione conquistata in un anno. In realtà il giusto riposo serve a prepararsi al periodo dell’anno più duro per molte attività, la fine dell’anno solare e fiscale. Il giusto riposo può divenire un buon alleato per la vostra produttività, oltre che per la cosa più importante di tutte, la vostra salute!

Il riposo a voi sia, non letargo, ma preparazione di nuove forze e pensieri. 

Niccolò Tommaseo

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