Non solo Coaching: il sabotatore interno, un nemico per i nostri progetti

“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.” (Sun Tzu, L’Arte della guerra)

Quando iniziamo un progetto spesso siamo molto preoccupati degli imprevisti o degli ostacoli esterni, che si possono porre fra noi e l’obiettivo. Ma siamo sicuri che il nostro nemico più forte, che si oppone alla realizzazione dei nostri sogni, venga dall’esterno?

Vi presento il nemico più difficile da combattere: il nostro sabotatore interno. Chi è? 

Forse lo avete già sentito sussurrare, al vostro orecchio, parole come: “non ce la farai mai, meglio rimandare, non lo fare, chi ti dice che riuscirai, ma cosa ne sai di questo argomento, c’è qualcosa che non va, qualcosa non funzionerà, stai attento non ti sbilanciare, non fa per te, ecc..”.

Quella vocina poco rassicurante viene da dentro di noi,  quando la parte più fragile, costituita da nostre paure e ansie costruite su esperienze passate poco soddisfacenti, esce fuori a mettere in risalto tutto quanto non funzionerà. 

Tra tutti i nemici che possono ostacolare i nostri progetti di realizzazione, il sabotatore interno è il più subdolo. Questo nemico invisibile, ma percettibile, è certamente quello più pericoloso e insidioso. Ci conosce bene e può avere su di noi una forte presa in quanto sa delle nostre ansie e paure e su queste fa leva per scoraggiarci ad andare avanti e, nel momento in cui dobbiamo prendere la decisione di avanzare verso il nostro obiettivo, mette in risalto tutto quanto di terribile potrà succedere. Lui vive da sempre con noi e quando parla lo fa certo di colpire nel segno poiché sa tutti i nostri punti di debolezza.

E’ un dissipatore della nostra energia, ci fa passare il tempo a combattere contro le nostre paure, insicurezze, alimenta i pensieri più distruttivi, ci fa immaginare catastrofi e insuccessi. Toglie energia utile al nostro progetto di realizzazione.

Come fa ad entrare in azione? Intanto conoscendoci, sa delle nostre esperienze pregresse più difficili che hanno insinuato in noi il dubbio di non riuscire, e risveglia il pericolo che possa riaccadere. Sembra essere un amico che ti suggerisce di non rischiare, ma in realtà è il nemico numero uno della nostra autostima. Non riprovando, non andando avanti ci sentiremo sempre meno capaci. 

E’ molto importante osservare noi stessi in questi momenti e comprendere quali meccanismi mettiamo in atto, in particolare quali pensieri entrano in conflitto. 

Se hai un nuovo obiettivo, che desideri, cosa offusca la gioia che si dovrebbe provare pensando alla sua realizzazione? Dietro cosa viene celata? Cosa succederà nel momento in cui avrai realizzato il tuo sogno? Il freno che il sabotatore ti sta mettendo è una vera condizione di pericolo di cui tener conto?

Quello che accade è che se da una parte c’è il  piacere che ti darebbe realizzare il tuo sogno, dall’altra c’è qualcosa che potrebbe arrecarti dolore. Questo è il conflitto fra il te costruttore ed il te sabotatore. 

Quando il combattimento è in atto si avanzerà, molto lentamente, perché ad ogni passo avanti sarà possibile farne alcuni indietro, divisi tra la voglia di procedere verso l’obiettivo e quella di fermarsi per paura di soffrire per un eventuale insuccesso. Ogni passo indietro sarà per lui una vittoria e i dubbi su una buona riuscita aumenteranno. 

La domanda da porci è: chi vogliamo far vincere? La voglia di realizzarci o il sabotatore dei nostri progetti e sogni? 

Se scegliamo di vincere noi, allora siamo già a metà dell’opera. Un altro passo avanti sarà mettere in dubbio le nostre convinzioni e gli schemi, che ci hanno portato ad alimentare il sabotatore, gli toglieremo il pane di cui si nutre e lui sarà sempre più debole, così come i dubbi che insinua in noi sempre più tenui. 

Vi chiederete, come? Agendo e, ad ogni singolo passo avanti, dando spazio alla gratificazione per quanto si ottenuto, sostituendo il sentimento di angoscia, con quello dell’autocelebrazione del proprio risultato. Ogni passo avanti porterà a farne altri ed il cammino sarà più agevole perché acquisiremo sempre maggior sicurezza nelle nostre possibilità. 

Al contrario, non provare ad avanzare, ci porterà comunque frustrazione e avvilimento. Provarci e andare avanti ci fa correre il rischio di essere felici!

In fin dei conti il sabotatore interno è una parte debole, che se decidiamo di combattere, attraverso piccoli successi e passi in avanti, si arrenderà facilmente e diventerà un nostro alleato.

Il sabotatore non è una parte che deve necessariamente sparire, ma possiamo dargli un ruolo importante in questa alleanza e lui ne sarà ben felice. Il sabotatore sarà colui che può esprimere con senso critico, ma costruttivo, capacità mancanti  e possibili ostacoli al raggiungimento dei nostri obiettivi, al fine di colmare le nostre lacune con apprendimento di capacità nuove utili al progetto oppure piani di azioni che ci aiutino a gestire gli imprevisti. 

“Sconfiggere il nemico senza combattere è la massima abilità” (Sun Tzu, L’arte della Guerra)

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