Coaching e etica

La professione del Coach, pur non essendo organizzata in un ordine professionale, richiede una etica comportamentale e linee guida che garantiscano il servizio offerto a coloro che lo richiedono, analogamente ad altre professioni che offrono supporto alla realizzazione personale e professionale dei propri clienti.

Attualmente è una professione disciplinata dalla legge 4/2013, che he disciplina le professioni non organizzate in ordini o collegi, e la recente Norma 11601 ne delineano il perimetro, norma erogata a fine 2015 da UNI, Ente Italiano di Unificazione società privata senza scopo di lucro riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea. 

Ci sono organizzazioni che garantiscono la qualità dei servizi dei professionisti iscritti che, attraverso l’adesione, s’impegnano a rispettare le linee guida della professione e un codice etico, in breve di cosa parliamo?

Facciamo riferimento ad ICF Italia  ( https://www.icf-italia.org/) che è una organizzazione professionale non profit con un consiglio direttivo, volontari e membri in tutto il territorio italiano (a cui io sono iscritta con credenziale ACC – ICF Global con codice 0090397791). ICF Italia è il Chapter italiano dell’ International Coach Federation (https://www.coachfederation.org/ ), la più grande associazione professionale al mondo di coach, con oltre 21.000 membri in più di 100 nazioni al mondo. Il suo scopo è di sviluppare, sostenere e preservare l’integrità della professione nel mondo e di accrescere la fiducia del pubblico in questa professione.

Intanto ribadiamo in breve cosa è il coaching: Il coaching professionale è un rapporto di collaborazione che tra coach e cliente con lo scopo di accompagnare quest’ultimo al raggiungere obiettivi sia in ambito sia professionale che personale.

I punti fondamentali del codice etico che regolamenta comportamento e professione dei coach  si possono riassumere in tre punti fondamentali: 

  • Condotta professionale in generale,
  • Condotta professionale con i Clienti,
  • Riservatezza,
  • Conflitto di interesse.

In breve il Coach deve garantire chiarezza e trasparenza del servizio che offre, in termini di perimetro capacità e competenze. Garantire che il Cliente abbia ben compreso l’obiettivo del servizio di coaching, l’accordo di coaching e le modalità di erogazione. Garantire il Rispetto del Cliente, la Riservatezza delle informazioni secondo la normativa vigente, e esser in grado di comprendere e gestire, nei modi delineati dal codice tutte quelle situazioni, che non possono esser gestite in un processo di coaching. (per saperne di più https://www.icf-italia.org/cosa-e-icf/il-codice-di-etica-di-icf/ ).

L’ICF riconosce una metodologia di coaching per cui il cliente è innanzitutto rispettato, nelle sue capacità, valori, idee, obiettivi e scelte, il Coach crede fondamentalmente nella capacità di auto-risoluzione del Cliente senza spingerlo verso soluzioni non ideate dal se stesso, ne guidarlo, ma accompagnarlo verso l’obiettivo scelto, sempre dal cliente, attraverso la strada che sceglierà. La metodologia usata deve accompagnare nella scoperta e nello sviluppo della creatività, nel potenziamento delle capacità al fine di metterle a disposizione del progetto scelto dal cliente.

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