Non solo coaching: come ricostruire dopo un evento che scuote la vita? La parola a chi ne ha vissuto uno

Quando eventi come il recente terremoto scuotono la terra, la sensazione di precarietà scuote le nostre vite. Gli effetti devastanti di un sisma sono visibili a tutti attraverso le immagini di quello che rimane, attraverso il pianto e le urla della gente che lo vive in prima persona, anche per noi che lo viviamo di riflesso va toccare corde che normalmente sono sopite sotto il nostro vivere quotidiano. 

Per chi rimane è questo il momento del lutto che richiede di tutte le energie e i passaggi necessari per la sua elaborazione. Come altri episodi come questo però sappiamo bene che ci sarà il momento in cui si dovrà ripartire, per costruire con quanto resta un futuro. 

Ecco quanto emerso da qualcuno che mi sta molto a cuore che ha vissuto l’esperienza del sisma di l’Aquila, mio nipote Simone Carbonardi, spero che la sua esperienza di ripartenza possa esser di ispirazione e speranza specie per i giovani ragazzi come Lui.

Simone trasferito a l’Aquila per i suoi studi Universitari qualche anno prima del sisma, aveva trovato lì un posto dove costruire il suo futuro, amici, affetti e nella sua grande intraprendenza aveva anche intrapreso una attività commerciale che prometteva anche bene, in pochi attimi perde tutto, così come tante altri giovani, sogni e speranze e investimenti fatti con tempo e denaro.

Ho chiesto a Simone di tralasciare il momento che rievoca il dolore e lutto da vivere inevitabilmente, vedendo distrutto ciò che aveva creato relazioni, affetti, lavoro, studi, ma di raccontarci la sua esperienza di ricostruzione. 

“Dopo il giusto periodo di elaborazione di quanto è accaduto, la mia esigenza è stata quella di capire cosa potevo fare della mia vita, ripartendo quasi da zero. Dico quasi perché un sisma, o qualunque evento distruttivo inatteso che ci destabilizza, non cancellerà mai alcune cose fondamentali: chi sei, i tuoi valori, le tue capacità e cosa hai imparato fino a quel momento. Personalmente la mia reazione è stata quella che vedo esattamente fare a tanti giovani e persone che stanno vivendo in questi giorni il dramma, vedere cosa c’è da fare e farlo. 

Questa collaborazione naturale che ti fa sopravvivere al momento crea uno stretto legame alla comunità e fa si che ti senti meno solo, e ti dai una ragione utile per essere lì in quel momento, e soprattutto per rimanere. Sono rimasto nella fase della tendopoli, nella fase dell’attesa della ricostruzione, tanto è che il mio entusiasmo mi fece pensare di ripartire da li, con un nuovo progetto assieme ad altri giovani che avevo conosciuto nel dopo sisma. Ma anche questo progetto per fattori contingenti ebbe difficoltà a decollare. Lo sconforto poteva prevalere, e magari momenti ce ne sono stati, ma alla fine quelle capacità e le conoscenze che avevo acquisito negli anni hanno prevalso, soprattutto la voglia di vivere bene il futuro.

La domanda fondamentale che mi ha fatto partire ed iniziare ciò che oggi porto avanti è stata: Cosa mi piace fare e cosa so fare? Dove voglio farlo? Quali capacità ho? Come sfruttarle al meglio?

Da sempre appassionato di sport anche a livello agonistico nel settore delle arti marziali ho pensato che quello ero un progetto nuovo, vicino al mio essere, che avrebbe portato entusiasmo e novità nella mia vita. 

Da questo ho disegnato il mio sogno e poi ho scelto un obiettivo raggiungibile con i miei mezzi epossibilità e, anche attraverso il coaching, ho pianificato le mie azioni per arrivarci. Ad oggi ho realizzato Tempe Asd in cui si praticano e studiano diverse discipline orientali rivolte al benessere delle persone. 

Non dico che sia stato facile, ma una consapevolezza l’avevo non potevo fare tutto e subito, serviva un tempo giusto per realizzare passo passo tutto. Così ho pianificato i miei studi, ho programmato le mie azioni per realizzare il mio progetto ho acquisito le competenze che mi servivano per andare avanti. Accettando i tempi naturali delle evoluzioni. 

Tra i vari studi anche quello dello Yoga, che ho appreso e praticato a Rishikesh. 

Un concetto molto bello e calzante, che può dare una speranza a chi, in qualunque situazione si trova a ripartire, è il Sankalpa appreso nello Yoga, che in una parola esprime il “proposito esaustivo di se stesso” e quindi la possibilità di realizzare ciò che la mente si propone vicino al nostro essere. È una pratica molto interessante. Pensare ad un’idea, che si forma nella mente e prende dimora – e forza – nel cuore. 

Pensare ad un grande sogno e poi silenziosamente e misuratamente, passo passo, realizzarla senza lasciarci impaurire dalla grandezza del sogno stesso, declinando i sotto-obiettivi e una possibile strada.

Il sisma ha tirato fuori un’altra capacità che ho osservato nel tempo, ossia accettare cambiamenti repentini e agire con uno spirito di continuo rinnovamento.”

Tante le attività intorno ad eventi come questo che enti e persone portano avanti in modo volontario.  

Già durante il terremoto dell’Emilia l’associazione International Coach Federation Italia ( https://www.icf-italia.org/ ), si mi mise a disposizione nel momento della ripartenza per collaborare, attraverso l’adesione volontaria dei Coach certificati per rendersi utile in questa fase ( https://www.icf-italia.org/progetto-coaching-emilia-romagna-di-icf-italia/ ) per offrendo sessioni di Coaching gratuite a tutti coloro che sono stati colpiti dal recente terremoto in Emilia Romagna.

Cosa può fare il Coaching in queste fasi, cosa non può fare. Come in altre occasioni ribadisco che il Coaching non è uno strumento che sostituisce, ove utile, la psicoterapia, ma si posiziona in un perimetro ben preciso che orienta la sua attività verso la costruzione di un progetto futuro.  

Leggo questa mattina nelle newsletter dell’associazione ICF Italia, a cui sono iscritta, che anche in questa occasione si muoverà a favore delle persone colpite dal recente sisma: Il primo segnale che vogliamo dare come ICF Italia e è devolvere i proventi del nostro prossimo evento “Il Coach Networking Weekend” ( https://www.icf-italia.org/coach-networking-weekend-2016/ ) in programma il 23 e 24 settembre a Firenze, alla CROCE ROSSA ITALIANA impegnata nelle zone del terremoto. Ma sono certa che sono in cantiere anche altre iniziative operativamente utili.

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