Appello per Marco Pannella. LA LETTERA

ROMA – L’Associazione Radici esprime vicinanza e condivisione per la protesta messa in atto dall’on. Marco Pannella da dieci giorni con lo sciopero della fame e della sete per denunciare l’emergenza carceri.

Il sovraffollamento disumano, la scarsa igiene, le condizioni al limite dentro le celle, la scarsità di mezzi e risorse hanno trasformato le carceri italiane in veri lager dove la possibilità di redenzione e riabilitazione di chi ha commesso un reato è ridotta al lumicino, in contrasto coi dettami del nostro impianto costituzionale che prevede l’uguaglianza tra tutti i cittadini e il diritto di reinserimento sociale di coloro che hanno scontato la propria pena.
La depressione e i suicidi tra i carcerati e le stesse guardie carcerarie è in vertiginoso aumento e questo non è più tollerabile in un paese come l’Italia che si definisce democratico e europeista. Il leader dei radicali Marco Pannella sta conducendo una battaglia difficile e pericolosa non solo perché la sua salute è messa a dura prova per l’assenza dell’apporto dei liquidi e delle sostanze nutritive necessarie alle funzioni vitali, ma anche perché si scontra con il pregiudizio e l’indifferenza di tutti coloro che, a parole, si definiscono tolleranti e progressisti, ma che nei fatti non hanno mosso un dito per risolvere una situazione ormai insostenibile e potenzialmente esplosiva.
L’Associazione Radici sostiene quindi la protesta dell’on. Marco Pannella, le cui rivendicazioni sono giuste e legittime, ma altresì lo invita a smettere il digiuno in quanto può pregiudicare in modo irrimediabile il suo stato di salute già fortemente debilitato con la prospettiva di proseguire insieme la lotta per l’amnistia, per la giustizia e per il ripristino della legalità e del rispetto della dignità all’interno delle nostre   carceri.

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