Non dimentichiamo i morti sul lavoro. LA LETTERA

Il 2012 si è concluso e anche quest’anno ci sono stati tantissimi morti sul lavoro ancora chiamati impropriamente  “morti bianche”. 1180 lavoratori non hanno fatto più ritorno a casa nel 2012, perchè uccisi dall’insicurezza sul lavoro. Un tema quello delle stragi sul lavoro, troppo spesso dimenticato, ignorato e di cui non si è detto una sola parola in campagna elettorale.

 

LA LETTERA
Non c’è stato un governo che ha fatto qualcosa di concreto per fermare queste stragi. L’unica cosa che sono stati in grado di fare è quella di stravolgere il Testo Unico per la sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/08), voluto dal Governo Prodi, che non c’è lo dimentichiamo MAI (lo ripeterò sempre fino allo spasimo) è stato modificato in senso fortemente negativo dal Governo Berlusconi, con il Dlgs 106/09, che ha dimezzato le sanzioni ai datori di lavoro, ai dirigenti, ai preposti, in alcuni casi ha sostituito l’arresto con l’ammenda, ha introdotto la salvamanger, che deresponsabilizza i datori di lavoro in caso di delega e subdelega, ha prorogato di 90 giorni l’obbligo della redazione della valutazione dei rischi (DVR) per le nuove imprese, ecc.
E questa è solo una parte del problema, perchè andrebbe ricordato che in questi anni non è stato fatto nulla per aumentare i controlli per la sicurezza sul lavoro nelle aziende.
1850 tecnici della prevenzione delle Asl come fanno a controllare 4-5 milioni di aziende sparse in tutta Italia.
C’è un problema di scarsità di controlli per la sicurezza sul lavoro evidente, ma non c’è stato un Governo che abbia fatto qualcosa per aumentarli.
Io sarò ripetitivo e me ne scuso, ma sono anni che vado dicendo queste cose: ci fosse stato qualcuno al Governo che ha recepito qualcosa, dei problemi che vado dicendo, allora vuol dire c’è qualcosa che non va o che non c’è la volontà politica di fare qualcosa di concreto per fermare la stragi sul lavoro.
E’ dal 2006 che vado dicendo che la sicurezza sul lavoro andrebbe insegnata fin dalle scuole elementari, come si fa in Francia: è così difficile fare un decreto legge, per farla insegnare nelle scuole?
Eppure quando si è voluto, si fatto decreti legge per qualsiasi cosa, poi quando si chiedono per cose importanti nessuno ti sta ad ascoltare.
Non c’è lo dimentichiamo mai, gli studenti di oggi, saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani.
Inoltre, manca la certezza della pena per i responsabili delle morti sul lavoro.
Normalmente i processi per le morti sul lavoro si risolvono o con pene talmente basse, che i datori di lavoro non lo vedono neanche con il binocolo il carcere o peggio ancora con la beffa della prescrizione.
Quando tutto cio accade, per i  familiari è come se il loro caro fosse morto una seconda volta.
Un paese civile come si definisce lo Stato Italiano non si può permettere tutti questi omicidi sul lavoro (un termine forte lo so, ma sicuramente più realistico della presa in giro “morti bianche”).
E’ così difficile da capire???
Ed intanto, mentre i lavoratori continuano a morire sui luoghi di lavoro, nessuno fa nulla per fermare questo triste bollettino di guerra.

Marco Bazzoni- Operaio metalmeccanico  Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

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