Malasanità. 52 ore al Pronto soccorso in attesa del ricovero. LA LETTERA

Ci scrive un lettore per denunciare la sua brutta avventura, nella quale ancora una volta emerge la drammatica situazione sanitaria in cui versa il nostro Paese

La lettera

Gentile redazione,
sabato 22 novembre sono stato colto da un malore mentre passeggiavo per una via di Ciampino E’ stato chiamato il 118 il quale è arrivato dopo 20 minuti. Fatti i primi rilievi del caso mi hanno trasportato al Pronto Soccorso di Frascati. E qui comincia la mia disavventura.

Alle ore 11.15 circa vengo visitato per la prima volta, per poi venire adagiato  su una barella nel corridoio per eventuali esami, come prelievo del sangue  e la TAC. Tra questi due accertamenti sono trascorse parecchie ore. Alla fine  mi è stato comunicato che avrei dovuto ricoverarmi in ospedale e sarebbe stato il Pronto Soccorso a farsi carico del mio caso. Nel frattempo dalla barella sono stato invitato  a sedermi,  perché l’affluenza era tanta e visto la  mancanza di barelle sono stato costretto   a lasciare il mio posto a chi ne aveva più bisogno. Ho trascorso così tutta la notte fino fino alle ore 19.45 del giorno dopo, ovvero del 23 novembre, fino a quando si è liberata un’altra barella, dove ho potuto passare la nottata e recuperare, o quasi, il sonno perduto, durante tutto questa attesa infinita. Più volte mi sono rivolto ai sanitari, chiedendo della mia situazione e più volte mi è stato risposto che ancora aspettavano una risposta per avere  un posto letto. Il 24 novembre alle ore 14.00 finalmente vengo trasferito in un’ospedale e qui finisce la mia odissea.

Questa mia lettera vuole denunciare la carenza del Servizio Sanitario Nazionale in generale. Non vuole essere una denuncia nei confronti del personale del 118 o del Pronto Soccorso  dove ho vissuto la mia brutta esperienza.
La mia arrabbiatura di cittadino è  che nella città dove vivo, ovvero Ciampino, che ha circa 40.000  abitanti non abbia un’ospedale o un PUNTO DI PRIMO SOCCORSO. Abbiamo una postazione del 118, ma come sappiamo è a disposizione della sala operativa dell’ARES per un’eventuale loro chiamata, perciò se ti senti male devi solo aspettare che il 118 parta da chissà da dove.  Stiamo assistendo ad episodi inenarrabili,  di battaglie dei sindaci di Frascati e Marino in carte bollate, ricorsi al TAR ed altro per stabilire a chi spetta di diritto avere un Pronto Soccorso.
Vorrei spezzare  un lancia a favore del 118 che il più delle volte è bersaglio delle lamentele della cittadinanza. Non sono loro i responsabili di questi disservizi.
Perchè sono obbligati ad aspettare in PS parecchio tempo prima che si liberino le loro barelle, perché fino a quando non spostano il paziente sulla barella del PS  sono responsabili del barellato, e non possono scaricarlo come fosse una cassa di ortaggi,  indipendentemente dal codice dato (rosso, giallo, verde o bianco). Essendo io un volontario e avendo per 2 anni dato il mio contributo in PS, conosco realmente la loro situazione in cui lavorano, perciò soprattutto aloro va un mio sincero plauso.

Ed infine un ringraziamento  alla struttura che mi ha ospitato per 10gg: il Policlinico CAMPUS BIO MEDICO di Trigoria, per l’assistenza di Dottori, Infermieri ed Ausiliari, sempre con il sorriso sulla bocca e la piena disponibilità.
Come vedete la mia permanenza è stata di 52 ore in Pronto soccorso e circa 32 ore l’ho passate su una sedia sulla quale ho anche dormito.

Lettera firmata

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