Il femminicidio. Capire il fenomeno

ROMA – Il problema della violenza sulle donne affonda nella personalità dell’ uomo  che ha scarso controllo sui propri  impulsi e sulla propria  emotività, che tende a sentirsi dominante e padrone  rispetto alla donna.

Introduco qui il tema dei neuroni specchio, una classe di neuroni molto importante  per quanto riguarda l’ apprendimento attraverso l’ imitazione, capacità questa che  rende ogni individuo in grado di agire per empatia.  Il sistema esteso dei neuroni specchio serve a condividere lo stato emotivo, a sentire quello che l’ altro sente e ciò  rende possibile  suscitare stati emotivi in maniera controllata. L’ utilizzo del linguaggio può essere inteso allo stesso modo, per cui noi siamo in grado di rappresentarci e immedesimarci  nelle azioni che ci vengono raccontate. Tutto ciò evidenzia la nostra responsabilità sociale a livello biologico, sulla base dei neuroni specchio : quando esprimiamo uno stato d’ animo negativo,  modifichiamo anche l’ umore e la percezione di tutti coloro che vengono in contatto con noi e si predispongono ad imitarci in modo automatico. Nel comprendere come le informazioni provenienti dall’ esterno ci rendono empatici, è facile pensare a  come e a quanto  i mass-media ci possano condizionare.

L’ esposizione ad alte dosi di violenza, diretta o indiretta come quella descritta nei giornali, nei film, nei telegiornali, influenza, attraverso il processo imitativo, il comportamento delle persone.  Non deve quindi sorprendere il  vedere quanto siano aumentati gli atti di violenza, dato che quotidianamente veniamo investiti da notizie di femminicidi o violenze sulle donne. Tutto ciò fa paura…e qual è l’antidoto della paura ? Solo l’ amore dissolve la paura…ma cosa significa amare?

 

Il femminicidio e i neuroni a specchio PARTE 1

ROMA – Introduco qui il tema dei neuroni specchio, una classe di neuroni molto importante  per quanto riguarda l’ apprendimento attraverso l’ imitazione, capacità questa che rende ogni individuo in grado di agire per empatia. Dunque un comportamento bio-sociale ad un livello che precede la comunicazione linguistica, che caratterizza e orienta le relazioni che sono alla base del comportamento sociale.

Il sistema esteso dei neuroni specchio serve a condividere lo stato emotivo, a sentire quello che l’ altro sente e ciò rende possibile  suscitare stati emotivi in maniera controllata. L’ utilizzo del linguaggio può essere inteso allo stesso modo, per cui noi siamo in grado di rappresentarci e immedesimarci  nelle azioni che ci vengono raccontate. Si è visto che tra due stimoli uditivi, uno con valenza positiva ed uno con valenza negativa, il sistema dei neuroni specchio risponde prima  agli stimoli con valenza positiva. Questo è molto interessante perché ci mostra come l’ essere umano sia biologicamente portato a vivere in uno stato di affettività positiva verso se stesso e  gli altri.

Tutto ciò evidenzia la nostra responsabilità sociale a livello biologico, sulla base dei neuroni specchio : quando esprimiamo uno stato d’ animo negativo,  modifichiamo anche l’ umore e la percezione di tutti coloro che vengono in contatto con noi e si predispongono ad imitarci in modo automatico.

Il nostro cattivo umore affligge quindi anche gli altri. E’ un processo inconsapevole ma, poiché ora ne conosciamo l’ esistenza, possiamo decidere di effettuare scelte diverse per ottenere risultati migliori. Nel comprendere come le informazioni provenienti dall’ esterno ci rendono empatici, è facile pensare come e quanto  i mass-media ci possano condizionare.

Già dalla fine degli anni ’60 si era formulata l’ ipotesi, poi confermata,  che l’ esposizione ad alte dosi di violenza, diretta o indiretta come quella descritta nei giornali, nei film, nei telegiornali, influenza, attraverso il processo imitativo, il comportamento delle persone.  Non deve quindi sorprendere il  vedere quanto siano aumentati gli atti di violenza, dato che quotidianamente veniamo investiti da notizie di femminicidi o violenze sulle donne.

Ciò che serve è dissolvere la paura, che non è lo stesso che comprenderla. Gran parte dell’ umanità trasmuta la paura, la trasforma in altro, in odio, in rabbia, in richiesta di protezione ecc…ma così facendo la ricrea.

Segue …

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