Nord Africa. Dilaga la protesta contro la crisi. 20 morti in Tunisia, 5 in Algeria

ROMA – Sale il bilancio della rivolta contro il rincaro dei prezzi e la disoccupazione che si sta registrando su tutta l’area del Maghreb.

In Tunisia a Thala e Kasserine tra ieri e oggi 20 persone sono rimaste uccise, tra cui un ragazzo di 12 anni durante agli scontri avvenuti tra manifestanti e forze dell’ordine, e  molti  sarebbero rimasti feriti. In un  comunicato stampa il governo tunisino parla di otto persone morte nelle ultime 24 ore, mentre precedentemente aveva parlato di due vittime.

L’ondata di contestazione popolare sta interessando anche l’Algeria, dove al momento si contano 5 morti e 800 feriti. Il ministro dell’interno algerino Daho Ould Kablia, parla di una situazione contenuta, ma al contrario il bilancio delle vittime della protesta sembra dire il contrario. La quinta vittima di oggi è un uomo di 35 anni  ucciso a colpi d’arma da fuoco durante le proteste scoppiate  a Tiaret, nell’ovest del paese. Secondo quanto riferiscono fonti locali, l’uomo è stato ucciso durante un assalto compiuto da alcuni manifestanti che hanno tentato di saccheggiare il suo negozio di alcolici.

Intanto un dirigente dell’opposizione tunisina, Ahmed Nejib Chebbi, ha chiesto ufficialmente al presidente di far cessare il fuoco da parte della Polizia, che secondo alcune testimonianze avrebbe sparato contro la folla. “Faccio un appello urgente al presidente della Repubblica  – ha detto Chebbi – per chiedergli far cessare il fuoco immediatamente per salvare la vita a cittadini innocenti e rispettare il loro diritto a manifestare”.

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