TFA asfaltati dal libello renziano sulla scuola. Lettera

ROMA – Ci avevate promesso, dopo almeno 5 anni di vuoto normativo, un’abilitazione (TFA) con alta selezione in ingresso con i posti basati sul fabbisogno calcolato in base ai pensionamenti: 22.000 posti totali su una platea di oltre 130.000 aspiranti. La promessa non è il ruolo, è doveroso dirlo, ma un canale privilegiato per le supplenze -la seconda fascia di istituto – all’interno della quale ci saremmo stati solo noi per la maggior parte delle supplenze, anche per quelle annuali.

Paghiamo il test di ingresso 150 euro. Per chi come me aveva 3 classi di concorso affini la quota andava moltiplicata per tre: 450 euro. Passiamo il test in pochi, con domande assurde di tipo nozionistico, alcune anche sbagliate.

Poi facciamo la prova scritta:ardua versione di Cicerone, domande di grammatica e analisi del testo per Italiano in poche ore. La passiamo. Poi l’orale, domande pescate a caso su Latino, Letteratura, Storia e Geografia con programmi mastodontici. Passiamo anche l’orale. Da oltre 130.000 siamo arrivati a passare le selezioni in 11.000, meno dei posti a disposizione che erano 22.000.

Bene!Ci iscriviamo, paghiamo 2.500 euro. Inizia il corso, lo frequentiamo tutti i giorni nel pomeriggio, facciamo gli esami disciplinari e pedagogici. Poi la tesi, la discussione e finalmente l’abilitazione arriva. Nel frattempo esce il concorso Profumo 2012. Noi non possiamo partecipare però! Noi del Tfa no, il concorso è riservato agli abilitati e ai NON abilitati (avete letto bene!) laureati prima del 2004. Molti, senza questi requisti, con ricorsi vari il concorso lo fanno lo stesso, tanto in Italia con i ricorsi ottieni tutto dicono.

Nel frattempo il ministro Profumo e i sindacati escogitano la sanatoria Pas: in seconda fascia con noi arrivano 80.000 docenti tutti in fila, solo perché hanno maturato 3 anni di servizio: accedono all’abilitazione senza alcun tipo di selezione, fanno un breve corso abilitante e si abilitano insieme a noi. Tanto in Italia la Sanatoria arriva sempre dicono.

Infine, personalmente, decido di fare, profondamente motivato, il corso per il sostegno ad accesso diretto per gli abilitati SSIS, ma per gli abilitati Tfa no! Tre prove in ingresso, test-scritto-orale, su argomenti, per forza
di cose, a noi ignoti di legislazione e pedagogia. Paghiamo 150 euro per il test e poi, a selezione ultimata, 2.800 euro di corso. Ora lo stiamo frequentando con frequenza massacrante obbligatoria (del tipo che se ti assenti un’ora rischi che ti salta tutto il corso per le norme che hanno escogitato), una ventina di esami, tirocinio e poi ci sarà la tesi finale.

Infine arriva Renzi. Assunzione e organico di fatto si faranno solamente dalla Graduatorie ad Esaurimento. La terza fascia di Istituto per le supplenze via, via anche la seconda fascia…che rimarrà “per le (poche) supplenze che rimarranno dopo la messa a regime dell’organico di fatto”.

Citazione testuale dal libello di Renzi.A noi non rimane più niente: ASFALTATI!

Rimane il concorso che faremo in compagnia degli 80.000 PAS e dei NON abilitati che si sono laureati prima del 1999 (anche stavolta avete capito bene!), l’ennesimo concorso quindi e soprattutto non resta neanche più la speranza di poter fare le supplenze dalla famosa seconda fascia. ASFALTATI.

Rimane – ed è la cosa che più mi rende triste – l’amarezza di chi si disamora del mestiere che avrebbe voluto fare prima ancora di iniziarlo. Ps: E sia ben inteso che quelli del Tfa non sono affatto i giovani docenti. E’ una semplificazione che fa comodo alla politica e ai giochi che con tanta superficialità fa sulla pelle delle persone. E’ vero sono una piccola categoria, proprio perché era nata come categoria super selezionata. Quelli del TFA
sono gli invisibili del mondo della scuola, quelli che si autorappresentano. Sono, infine, solo quelli colpevoli di non essere nati nell’anno fortunato, negli anni delle Graduatorie che davano il ruolo, negli anni delle mega sanatorie.

* Docente abilitato tfa Bologna classe di concorso A051 e abilitando sul Sostegno presso Università Foro Italico di Roma

 

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