Scuola. La sottile differenza tra l’Università e un’utilitaria

ROMA – “E’ uno stereotipo dire che nella scuola si investe troppo poco e costa tanto. Un’auto utilitaria oggi costa tra i 10 e i 12 mila euro, iscriversi a un corso di laurea triennale alla Sapienza di Roma costa molto meno”. Così si è espresso il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini al Deloitte Strategy Council tenutosi proprio a Roma.

Non so ai costi di quale Università ipotetica ed immaginaria si riferisca la Ministra Giannini”  – replica Federica Ciarlariello, Coordinatrice di LINK SAPIENZA “ma sicuramente non a quelli dell’università Sapienza che frequento da quattro anni e che frequentano tutti i miei colleghi e le mie colleghe, costretti a spendere molto di più del costo di una utilitaria per i propri studi. Ogni anno spendo più di 13.620 Euro per mantenere i miei studi, con un ISEE di soli 24000 Euro.”

La studentessa prosegue spiegando i costi che una famiglia di cinque persone come la sua è costretta a pagare “Cara Giannini, ecco il mio bilancio annuale:  800€ di tasse d’iscrizione, per servizi e strutture inadeguati, ed attualmente in aumento a causa della vostra riforma del calcolo ISEE;  5400€ di affitto (non esiste alcuna agevolazione per gli studenti a Roma, ed i posti alloggio messi a bando da LAZIODISU sono 1783 a fronte di 80.000 studenti fuori sede); 6000€ tra mensa, spesa alimentare e bollette;  1000€ di manuali e monografie;  420 € di abbonamento ai mezzi pubblici (da anni non esiste più la riduzione studenti!). Il costo annuale di una vita senza cinema, senza teatro, senza musei e senza uscite è di 13.620€ che moltiplicato per la durata di una laurea triennale arriva ad una spesa grandemente superiore a quella di un’utilitaria: 40860€! Anziché dire fandonie, torni a studiare, almeno Lei che se lo può permettere!”.

Se il paragone con l’utilitaria è grottesco e indecoroso, ancora più grave sono le menzogne sugli investimenti in istruzione e sui suoi costi” – incalza Alberto Campailla, portavoce di Link Coordinamento Universitario –  “Non è uno stereotipo, ma i dati del rapporto Eurydice, il fatto che l’Italia sia terza in Europa per l’ammontare delle tasse universitarie, con una media di 1220 €, così come sempre i dati del rapporto OCSE, ci raccontano che l’Italia e tra gli ultimi paesi in Europa per investimenti in istruzione superiore. Gli stereotipi evidentemente sono tutti nella testa del ministro.”

“Le parole del Ministro denotano un grave menefreghismo nei confronti di chi in questi anni ha dovuto abbandonare o rinunciare a iscriversi all’università, solo la Sapienza negli ultimi dieci anni ha perso 30.000 iscritti, non sappiamo quale sia stato l’andamento delle vendite di utilitarie nello stesso periodo, ma ll paragone ci sembra alquanto inutile.” – conclude Campailla –  “Il 17 Novembre ci mobiliteremo per chiedere la copertura delle borse di studio, l’adeguamento dei criteri di accesso al nuovo indicatore ISEE e una riforma della tassazione che tuteli i più deboli e inverta la tendenza rispetto agli aumenti degli ultimi anni, se anche questa volta rimarremo inascoltati non avremo bisogno di stereotipi per bocciare l’operato del Ministro Giannini.”

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