Iscrizione Università: accordi con la Banca fuori dal tempo

ROMA – Pagare le tasse universitarie è sempre più difficile.

Un tempo bastava recarsi in una posta qualsiasi versare la propria quota sul bollettino postale e presentarlo a chi di dovere. Oggi, invece, in epoca digitale dove si può comprare praticamente tutto su internet, per alcuni atenei è diventato un percorso a ostacoli, dove – guarda caso – spunta subdolamente anche l’ombra delle banche.

Per carità nulla a che vedere con il calcolo dell’ISEE e della diversificazione delle quote a seconda del reddito, ma della procedura di pagamento davvero incomprensibile per un Paese in cui si parla tra l’altro di ridurre il digital divide.

Insomma, non solo le tasse universitarie sono aumentate in maniera esponenziale, non solo il diritto allo studio è diventato un privilegio proprio per la discriminante economica,  ma ora addirittura alcune università fanno accordi speciali con le banche. Accordi univoci che portano studenti e genitori a percorsi davvero fuori dal tempo moderno in cui viviamo e che vedono la banca come unico soggetto di riferimento per espletare semplici formalità. 

E’ il caso di una università a Roma per la quale il versamento delle tasse deve essere effettuato solo ed esclusivamente attraverso gli sportelli di una sola apposita banca e per di più in moneta contante. Non sono accettati infatti bancomat, carte di credito e neppure assegni. Inutile dire il malcontento di chi deve recarsi in una filiale di questo istuto bancario, magari perdendo un’intera mattinata per pagare un bollettino che avrebbe potuto essere pagato benissimo collegandosi da casa in pochissimi minuti.  Ma la procedura – come riferisce l’ufficio informazioni dell’ateneo – è solo questa e senza tante alternative. A dire il vero ci sarebbe anche la carta di credito, ma il percorso – ci fanno notare – è assai difficile, ostico e spesso chi ci prova non arriva a concludere positivamente l’operazione.

La banca, dal canto suo, sventola la convenzione siglata con l’Università come la panacea di tutti i mali e suggerisce a tutti i giovani universitari di farsi un conto corrente presso il proprio istituto bancario, con lo slogan che la prossima volta potrai pagare comodamente da casa e in  qualsiasi momento, anche di notte. Insomma, ancora una volta di pubblica istruzione del XXI secolo è rimasto ben poco.

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