Unione degli studenti. Domani in piazza contro l’emergenza ISEE

ROMA – Domani in occasione della prima grande mobilitazione del mondo della scuola anche l’Unione degli Universitari scenderà in piazza al fianco della Rete degli Studenti Medi per contrastare le politiche di questo governo sull’intero mondo dell’istruzione. A partire dall’ormai conclamata emergenza ISEE, emersa in tutta la sua evidenza con l’uscita delle prime graduatorie territoriali per l’assegnazione delle borse di studio e degli altri benefici. La denuncia della nostra organizzazione, partita mesi fa e continuata con il blitz di due giorni fa davanti al Ministero dell’Istruzione, sarà portata domani in tutte le piazze italiane da migliaia di studenti universitari che chiederanno a gran voce provvedimenti immediati per evitare il crollo definitivo del nostro sistema di diritto allo studio.

Dichiara Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari: “Nonostante i nostri avvertimenti, il Ministero e le Regioni non stanno dando risposte adeguate all’emergenza ISEE. La convocazione del tavolo ministeriale con Regioni, ANDISU e CNSU per il 16 ottobre è solo un piccolo passo avanti, ma gli studenti chiedono certezze immediate. Si deve necessariamente ripartire dallo stanziamento di consistenti finanziamenti strutturali, a cui deve seguire una rivisitazione dei criteri economici e l’emanazione di nuovi bandi per la concessione dei benefici del diritto allo studio”.

Conclude Dionisio: “Per questo domani, 9 ottobre saremo nelle piazze di tutta Italia al fianco della Rete degli Studenti Medi. Saremo protagonisti di questa mobilitazione, non soltanto perché vogliamo risposte concrete alle tante emergenze che attanagliano il diritto allo studio italiano, a partire dall’ISEE e dalla piaga degli idonei non beneficiari, ma anche perché vogliamo un sistema d’istruzione che sia, ad ogni livello, inclusivo ed accessibile per tutti. E’ necessario investire sul diritto allo studio, strumento principale per abbattere le crescenti disuguaglianze che caratterizzano la condizione studentesca nel nostro Paese. Su questo non siamo disposti ad alcun passo indietro e non smetteremo mai di gridare la nostra volontà di costruire, mattone dopo mattone, un futuro in cui la conoscenza sia al centro delle politiche del nostro Paese.”

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