Grecia. Incarico alla sinistra radicale. Ma l’intesa con i comunisti traballa

ATENE – Nonostante il  leader della Coalizione delle Sinistre Syriza,  Alexis Tsipras sia stato ricevuto poco fa dal presidente della Repubblica Karolos Papoulias che gli ha conferito l’incarico di cercare di formare un nuovo governo sulla scia dei risultati delle elezioni di domenica scorsa, la situazione non è delle migliori.

Infatti il partito comunista greco ha respinto l’offerta  di Tsipras, di partecipare ad un governo di coalizione. La leader Papariga spiega che il suo partito è contrario all’Europa e che, a differenza di Syriza, vuole l’uscita di Atene dall’euro. Al contrario, la Sinistra democratica di Kouvelis, che conta 19 deputati, si è detta disponibile. Il no comunista mette comunque a repentaglio il tentativo di Tsipras, incaricato di formare l’esecutivo dopo la rinuncia del conservatore Samaras, per la frammentazione scaturita dal voto.
Nel frattempo nel suo tentativo di formare il governo, di fronte a un Parlamento uscito molto frammentato dal voto, Tsipras incontrerà i leader dei partiti, compresi quelli che non hanno superato lo sbarramentio del 3%, e delle forze sociali. Nessun incontro, invece, con il partito filo-nazista Alba dorata. Governo delle forze di sinistra, rifiuto del Memorandum, contenente le richieste di Unione europea e Fondo monetario internazionale per erogare nuovi aiuti, e ricostruzione della Grecia: questi i tre punti del suo programma politico.

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