Paraguay. Il presidente Correa è insoddisfatto dalle risoluzioni di Unasur

Il presidente dell’Ecuador Rafael Correa ha manifestato la sua insoddisfazione per la risoluzione emessa da parte dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) sul colpo di stato in Paraguay definendola troppo debole.

A suo parere erano necessarie misure più radicali.

Durante il vertice straordinario dei capi di Stato tenutasi nella città di Mendoza, in Argentina, UNASUR ha deciso di sospendere il Paraguay dallo stesso organismo internazionale dopo la “rottura dell’ordine costituzionale” verificatosi in seguito alla destituzione del Presidente democraticamente eletto Fernando Lugo. UNASUR però ha deciso di non applicare sanzioni economiche per “non pregiudicare il popolo del Paraguay. Rafael Correa ha detto che inizialmente pensava che il suo paese dovesse astenersi dalla votazione ma poi, per evitare di indebolire la posizione comune di UNASUR, ha accettato di sottoscrivere la risoluzione. “In ogni caso esprimiamo la nostra insoddisfazione, la nostra protesta “, ha detto.

Il presidente sostiene che UNASUR avrebbe potuto mettere in campo misure “più drastiche”, come era stato fatto in occasione del tentato golpe in Ecuador del 30 settembre 2010. Ha ricordato che in tale occasione UNASUR aveva condannato gli eventi e “aveva annunciato la chiusura delle frontiere, l’interruzione degli scambi commerciali, dell’approvvigionamento energetico e la sospensione del trasporto aereo.” Aver ‘solamente’ sospeso il Paraguay da UNASUR fino alle prossime elezioni, ha dichiarato, renderà solo “i golpisti molto contenti”. Correa ha anche citato il suo omologo boliviano, Evo Morales, sottolineando che “non impedire drasticamente queste rotture della democrazia è come dare il permesso per continuare”. Ha aggiunto che, anche se le decisioni prese da UNASUR sono importanti, la mancanza di pene severe “è come dare un segnale di impunità ai gruppi golpisti”.

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