Tibet. Tibetano si da fuoco per protestare contro il governo cinese

Dal febbraio 2009 è la 53ma vittima

SHANGHAI, 5 OTT – Un tibetano si è immolato per protesta contro il controllo le politiche cinesi contro il  Tibet, invocando il ritorno del Dalai Lama. E’ la 53ma vittima delle “immolazioni” dal febbraio del 2009.  Secondo quanto riferiscono fonti tibetane, un laico, Gudrub, di 43 anni, si è dato fuoco ieri intorno alle 10 del mattino nella contea di Driru (Biru per i cinesi) della prefettura di Nagchu, nella provincia autonoma del Tibet. L’uomo è morto sul posto, poco dopo aver urlato slogan contro la Cina e chiedendo il ritorno del leader spirituale, anche se alcune fonti riferiscono che il corpo è stato preso dalle autorità e non è stato ancora consegnato ai familiari.
Gudrup, secondo testimoni, ha lasciato un messaggio invocando l’unità dei tibetani soprattutto nella ricerca della libertà dai cinesi, messaggio scritto anche su qq.com, un popolare servizio di microblogging cinese. Gudrup era nativo di Driru, nella parte orientale del Tibet, ed era uno scrittore interessato alla storia del suo paese, di cui aveva scritto molto.
Quella di Gudrup è la quinta immolazione riportata all’interno della regione autonoma tibetana, con due immolazioni a Lhasa, una a Karma e una nel villaggio di Damshung. L’ultima immolazione era avvenuta lo scorso sabato nella contea di Dzatoe, nella provincia cinese del Sichuan.

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