Bulgaria. la crisi scatena la protesta, il governo si dimette

SOFIA – Il premier bulgaro Boyko Borisov ha annunciato le dimissioni del suo governo dopo tre giorni di proteste di piazza in tutto il paese contro l’esecutivo. «Abbiamo dignità e onore. Il popolo ci ha dato il mandato di governare e oggi glielo restituiamo» ha detto Borisov il parlamento, aggiungendo che non intende partecipare a un governo ad interim.

La legislatura arriverà a scadenza naturale quest’estate, con le elezioni politiche fissate per luglio, ma le dimissioni del governo potranno anticipare la data del voto di qualche settimana. «Non parteciperò a un governo in cui la polizia picchia la gente o le minacce di proteste sostituiscono il dibattito politico» ha detto Borisov in aula.  Le dimissioni dell’esecutivo saranno formalizzate a metà giornata, dopo un’ultima riunione del consiglio dei ministri.

Da domenica la gente è in piazza per protestare contro l’aumento delle bollette e il governo di centrodestra. Tra lunedì e ieri le manifestazioni a Sofia hanno fatto 28 feriti, tra cui cinque poliziotti. Ieri mattina un giovane si è dato fuoco davanti al municipio di Varna. L’uomo 36 anni, è stato ricoverato in condizioni critiche con ustioni sull’80% del corpo, ha detto un portavoce del locale ospedale. Ieri un altro ragazzo si è dato fuoco a Veliko Tarnovo, su un attraversamento pedonale, e non è sopravvissuto alle ustioni. Secondo la polizia soffriva di turbe psichiche. Borisov lunedì ha silurato l’impopolare ministro delle Finanze  Simeon Djankov e ieri ha annunciato un taglio delle bollette e la revoca della licenza per un società di distribuzione elettrica ceca nel tentativo di arginare la crisi.

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