Siria, le armi chimiche sono state utilizzate dai ribelli e non dal regime di Assad

Ci sarebbero testimonianze che confutano questa ipotesi. Parola di ex magistrato

LUGANO – Il Gas Sarin sarebbe stato lanciato dai Ribelli e non dal regime di Assad. Parola di Carla dal Ponte, ex procuratore del Tribunale penale internazionale e membro della Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sulle violazioni di diritti umani in Siria. Non prove certe, solo il sunto di testimonianze quelle pronunciate dall’ex magistrato svizzero ad una radio elvetica nella notte tra domenica e lunedì. Ma la conclusione delle indagini è ben lunga dal giungere al termine. Le indagini “dovranno essere ulteriormente approfondite, verificate e accertate attraverso nuove testimonianze ma, per quanto abbiamo potuto stabilire, al momento sono solo gli oppositori al regime ad aver usato il Gas Sarin” ha concluso l’esperta delle diratribe dell’ex Jugoslavia.

Quella dell’utilizzo delle armi chimiche rappresenta un nodo cruciale per le sorti del conflitto siriano. Barack Obama ha più volte sancito un limite da non oltrepassare quello dell’utilizzo di armi chimiche. “Una linea rossa” che se oltrepassata sarebbe equivalsa come detonatore degli interventi dell’Onu nella Regione. Ma nei giorni scorsi, a scapito di dover ripetere quanto successo in Afganistan, il presidente degli Stati Uniti aveva predicato alla prudenza e alla necessità di un intervento solo dietro “prove inconfutabili” di utilizzo di armi a base di Gas Sarin o di altre sostanze pesticide letali. Una soluzione interventista fortemente invocata dal ministro degli esteri Francesi Laurent Fabius. Ma voluta anche dalla Gran Bretagna. Una situazione che, secondo gli esperti, ricorda molto quanto avvenuto durante la Prima guerra mondiale, quando la Gran Bretagna, per convincere gli americani ad intervenire contro i tedeschi enfatizzarono oltremisura l’utilizzo di armi chimiche. Era il 1915. Ma secondo John Mueller della rivista “Foreign Affairs” il copione è lo stesso. Come se poi, quanto avvenuto nei più di 750 giorni di conflitto necessitasse di prove di armi chimiche. Perchè i proiettili di piombo sono uccisioni di serie B? Tutte le immagini, i video cruenti, i video delle sevizie sono più tollerabili?

Gas Sarin o no, la posizione potrebbe esser rivista alla luce dei nuovi eventi che stanno scuotendo tutta la regione mediorientale. Il Quadrilatero Iran-Libano-Siria-Israele è pronto ad esplodere. Lo dimostrano gli attacchi israeliani prima a Banyas, poi a Damasco. Tutti incentrati alla distruzione di armi potentissime in grado di cambiare gli equilibri dei rapporti di forza in tutto il medio-oriente. Due raid aerei a distanza di poche ore. Qualcuno ha parlato anche di una risposta, di un attacco di Assad alle truppe israeliane. Sicuro sono stati dislocati due batterie anti-aeree “Iron Dome” (Cupola di ferro) nel nord del Paese. Segnali di una tensione a mille che potrebbe trovare anche ulteriori esplosioni di violenze nelle prossime ore. Da qui a sancire un evento ce ne passa. Ma certo in una situazione dove si cerca la pagliuzza più grande per far pendere il bilancino da una parte o dall’altra, la situazionepuò scappare di mano.

Il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki Moon ha espresso la propria preoccupazione per la situazione siriana. L’Onu “non dispone di dettagli su tali incidenti e non è in grado di accertare in maniera indipendente l’accaduto: il Segretario generale fa appello a tutte le parti in causa perché diano prova della massima moderazione e prudenza e agiscano in maniera responsabile ed evitino un’intensificazione di un conflitto già devastante e assai pericoloso”, ha dichiarato il portavoce di Ban, Martin Nesirky. Contatti del segretario ci sono stati anche con la Lega Pan-araba, dove ha chiesto “il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi della regione”.

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