Medio-Oriente. Fayyad rassegna le dimissioni

ROMA – Questa mattina il leader dell’Autorità palestinese Salam Fayyad (a capo dell’Autorità dal 2007) ha rassegnato le dimissioni al Presidente Mahmoud Abbas, che le ha accettate.

La decisione è ispirata  dall’instabilità politica e sociale che in questi giorni sta travolgendo il Medio-Oreiente e il mondo Arabo (anche se le elezioni erano in programma, ritardate proprio dalle tensioni in Egitto e Tunisia). Fayyad punta a formare, entro sei settimane,  un nuovo esecutivo guidato da tecnocrati in grado di costruire le istituzioni palestinesi. Già sabato scorso, dopo un incontro tra ANP e il comitato esecutivo dell’OLP, erano state annunciate le elezioni entro Settembre, immediatamente rigettate da Hamas ( che ha democraticamente vinto le elezioni a Gaza nel 2006 ). E’ da quando è scaduto il mandato presidenziale per Abu Mazen nel 2009 (prorogato sino a nuove elezioni per evitare un vuoto istituzionale) che si cerca di andare alle elezioni cui Hamas si rifiuta di partecipare non riconoscendo l’autorità di Abu Mazen. La debolezza istituzionale dell’ANP è i questi giorni ancora più evidente dopo le dimissioni di Saeb Erakat, principale negoziatore palestinese da vent’anni.

Ora Fayyad dovrà rivolgersi ai partiti e alla società civile per formare un nuovo governo composito in grado di attendere le richieste di rinnovamento democratico positivamente influenzate dagli avvenimenti del Mediterraneo meridionale.  Bisognerà attendere la reazione di Israele (che è in queste settimane “terrorizzata” dalle crescenti proteste popolari che si affacciano sui confini occidentali e meridionali) a queste richieste calzanti, soprattutto dopo la moratoria sui piani di colonizzazione e l’interruzione dei negoziati. L’esasperazione dei palestinesi unita al movimento nordafricano potrebbe avere dei nuovi risvolti in Medioriente.

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