Irlanda del Nord, crisi. Finti negozi per rendere più vivace la sede del G8

FERMANAGH – Farmacie, macellerie, alimentari e librerie. Ma solo di facciata. Bizzarra quanto irrealistica la storia che ci giunge da Fermanagh, Irlanda del Nord, sede del prossimo G8. In attesa che il prossimo 17 e 18 giugno gli esponenti degli 8 Paesi più ricchi si riuniscano in summit fervono i preparativi.

Fin troppo verrebbe da dire. Secondo quanto riporta l'”Irish Times” e il “Daily Telegraph” si starebbe spendendo circa due milioni di sterline per trasformare negozi abbandonati in vetrine di negozi veri. Ma solo se visti dall’esterno. Una sorta di maquillage per stemperare gli effetti della crisi in un territorio difficile. Sia dal punto di vista degli effetti della crisi. Ma anche per quanto concerne il ribollire delle tensioni sociali. Non più tardi di tre mesi l’ultimo attentato, tramite autobomba rimasta inesplosa. Oggi, di tutt’altra tinta, le immagini dei finti negozi. In particolare queste finte attività si concentrerebbero a Belcoo, un piccolo villaggio dove sarebbero stati allestiti edifici in realtà privi di finalità commerciali. I negozi sarebbero stati ricoperti con cartelloni e scenografie che simulano attività commerciali. Il motivo? Presto detto. Per rendere più gradevole il passaggio delle limousine dirette nel vicino resort di Lough Erne, sede effettiva del G8. Ovviamente la notizia divulgata dagli organi di stampa è stata smentita dalle autorità locali: «Sono notizie inaccurate», ha detto un rappresentante del municipio di Fermanagh. Sul fatto è perfino intervenuto il governo regionale dell’Irlanda del Nord. Mentre nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente dell’Irlanda del Nord Alex Attwood aveva dichiarato: «L’Irlanda del Nord è al centro dell’attenzione internazionale. E’ giusto che venga rappresentata nel modo migliore». Anche in questo modo?

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