Ecuador. Chevron deve pagare 8 miliardi di danni ambientali

ROMA – Ieri una piccola corte dell’Amazzonia Ecuadoriana ha emesso una sentenza che condanna il  Colosso americano Chevron al pagamento di una maxi-multa per gravi danni ambientali: si tratta di una delle multe per danni ambientali più salate mai registrate, quasi nove miliardi di dollari .

La sentenza si riferisce all’attività svolta dal gigante petrolifero tra il 1964 e il 1990, afferma il giudice Nicolas Zambrano. Ora si prevede una battaglia legale poiché sicuramente lo squadrone di avvocati della Corporazione presenterà ricorso,  dopo anni di spionaggio industriale e tentativi di insabbiamenti . La motivazione addotta è che la fase istruttoria sia stata fortemente condizionata dalle ingerenze degli abitanti del villaggio impegnati nel sostenere la causa, “la coalizione per la difesa dell’Amazzonia”, rappresentata dall’avvocato Pablo Fajaro, che ha anche annunciato  un ricorso, poiché  i danni procurati (inquinamento dei terreni, delle falde acquifere e dell’ aria, che arrivano a coinvolgere più di 30.000 individui) corrispondono ad una cifra ben più alta di quella decisa nella sentenza.

Nel 1993 il processo fu portato avanti da una corte federale statunitense, ma dopo che la Chevron acquistò la Texaco nel 2001 il procedimento passò all’Ecuador. Oltre a dichiarare il giudizio di Zambrano “fraudolento” perché contrario ai risultati scientifici riportati dalle commissioni pilotate della compagnia, e influenzato dai querelanti, la compagnia sostiene che l’ex partner della Texaco nel consorzio, la compagnia di stato ecuadoriana Petroecuador, sia responsabile dell’inquinamento nell’area successivo all’uscita della Texaco dal consorzio.
I soliti avvitamenti carpiati  di questi pool  di avvocati  commissionati per difendere l’indifendibile. Per ora le battaglie radicali contro la malvagità e lo strapotere corporativo non riescono a portare risultati politici immediati. Di certo colpirli con queste maxi-multe non risolve i problemi, ma consente di ottenere una, seppur marginale, giustizia temporanea. E’ l’esempio che ci da l’Ecuador è magistrale, dopo la sentenza dell’ ”Auditoria “ commissionata da Correa, che dichiarava il debito pubblico ecuadoriano illegale e quindi lo annullava facendo un affronto diretto e democratico alla Dottrina Monroe, slegandosi dal giogo statunitense.

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