UE, sul tavolo allargamento ed ambiente

Croazia tra poco nella UE; completato dall’Unione un accordo con paesi africani e del Pacifico per frenare la riduzione delle foreste

roma – Si avvicina la conferenza di novembre che si terrà in Polonia sul tema della riduzione dell’inquinamento ed i negoziati sono ancora in alto mare, come ha notato anche Connie Hedegaard, Commissario europeo per il Clima, in un intervento in materia poco più di una settimana fa.  Il problema è sempre lo stesso, cioè l’enunciazione di un cambio di passo in linea di principio cui non segue nulla in termini di cambiamento dei meccanismi economici ed industriali coinvolti nelle emissioni responsabili del riscaldamento globale.

Agli stati industrializzati vecchi e nuovi si chiede quindi maggiore concretezza. Hedegaard ha auspicato che si arrivi ad un accordo legalmente vincolante a partire dal 2015.  Questa comunque non è l’unica questione ambientale alla quale l’Europa sta lavorando, c’è infatti anche un nuovo accordo per salvaguardare le foreste della Costa d’Avorio, ultima tappa di una intesa recentemente conclusa con Ghana, Camerun, Repubblica del Congo, Liberia, Repubblica Centrafricana ed Indonesia.  Il Commissario UE allo sviluppo, Andris Piebalgs, è intervenuto sull’argomento poco più di una settimana fa, sottolineando le positive implicazioni economiche di una crescita che preservi il patrimonio naturale dei paesi tropicali.

In vista dell’imminente ingresso della Croazia nella UE sono stati firmati anche importanti accordi tra Zagabria e Sarajevo: la Bosnia, data la complessità della sua situazione, è al centro di molte delle criticità legate all’ingresso nella Unione Europea da parte della Croazia, ragion per cui i problemi derivanti dalla vicinanza dei due paesi sono da tempo sotto esame Ue, in materia di immigrazione come di economia.  Il Commissario all’Allargamento dell’Unione Europea, Stefan Fule, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto dai due paesi il 20 giugno. Ieri è stata invece Catherine Ashton, Alto Rappresentante per la Politica Estera della UE, a sottolineare un altro capitolo nel quale si registrano avanzamenti, ossia il confronto tra Serbia e Kosovo (incessante dall’accordo del 19 aprile in poi).  Ormai le due entità statali cooperano costantemente nonostante le tensioni che non hanno mai cessato di ostacolare una piena collaborazione nella zona. Ad ottobre si svolgeranno nella ex provincia serba consultazioni locali la cui riuscita significherà molto nel riconoscimento di una completa normalizzazione della regione balcanica.

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