Svolta in Gran Bretagna. Laburisti e sindacati si separano

LONDRA – Svolta antisindacale tra i laburisti d’oltremanica. Il segretario del partito laburista Ed Miliband ha fatto sapere che “è necessario ridefinire il rapporto tra il partito e i sindacati”.

 

Da oggi chi si iscrive al sindacato non sarà più iscritto contestualmente al partito laburista. Via quindi il legame più stringente del un cordone ombelicale tra i due cuori pulsanti del centrosinistra inglese, legati negli ultimi anni da rapporti politici ed economici molto saldi.

La rottura è avvenuta col caso Falkirk, una cittadina scozzese tra Edimburgo e Glasgow. Era il febbraio 2012 quando Eric Joyce, il deputato laburista eletto nella circoscrizione si dimette. Al suo posto diventa segretario Stephen Deans, un pezzo grosso del sindacato “Unite”. Nel consolidare il suo posizionamento Deans avrebbe commesso pensanti irregolarità: più di 100 iscrizioni fasulle pagate con i soldi dei sindacati. Tutto per esprimere più voti e quindi chi rappresenterà il collegio a Westminster, sede del parlamento londinese. Il malfatto si è concretizzato nella persona di Karie Murphy, una dirigente di “Unite” molto vicina alle alte cariche del sindacato, eletta come prossima candidata alla poltrona da deputato. “Serve che la politica sia meno autoreferenziale e più trasparente” il monito di Miliband.

Dal un punto di vista politico spesso Ed Miliband è stato accusato di essere troppo vicino ai sindacati, come del resto recita la sua vittoria ai vertici del partito, resa possibile proprio grazie ai loro voti. Ma tra il partito e i sindacati c’era altro: un legame forte dal punto di vista economico, certamente meno noto. Secondo “Bloomberg” dal 2010 in avanti i fondi donati dai sindacati ai laburisti sono quantificabili con circa un sesto del totale: circa 11,8 milioni di sterline (quasi 14 milioni di euro). Mentre secondo la Bbc, la richiesta di rendere separata l’iscrizione tra sindacato e partito (prima era possibile solo con richiesta scritta del neo tesserato) potrebbe portare ad un ammanco di 8 milioni di sterline (circa 9 milioni di euro).

Ma la revisione dei rapporti tra sindacati non si tratta della sola novità tra i laburisti. Dato dai sondaggi in calo, con conseguente riduzione della forbice tra i Tory e la sinistra. A rivelarlo è il sondaggio pubblicato dal quotidiano “The Indipendent” che ha visto in vetta i Labouristi col 37%, seguiti dai conservatori al 31%. Bene anche gli euroscettici dell’ Ukip: al 13%, vera insidia alle prossime elezioni per la leadership per il premier Cameron. Da quanto emerge sono  solo 6 i punti percentuali di distanza, a confronto dei 13 delle ultime consultazioni. Un gap destinato a rendere più accesa la lotta per Downing Street nei prossimi mesi.

Forse anche per questo Ed Miliband ha ha riacceso il dibattito sulla casta: nei giorni in cui si discute sull’aumento degli stipendi dei parlamentari il leader laburista ha chiesto che i parlamentari non abbiano dei secondi lavori estremamente lucrativi. Sostanzialmente la richiesta è quella di mettere un tetto massimo alla possibilità di guadagno dei parlamentari. Nelle mire di Miliband ci sono in particolare quelle professioni remunerative come  quelle degli avvocati. Che spesso danno compensi più alti di quelli che attualmente i politici percepiscono per loro attività pubbliche e che inoltre distolgono da quelle di rappresentante politico. Senza pensare alle potenziali situazioni di corruzione e di conflitto di interesse: tutti temi che verranno trattati nel prossimo Parlamento. E che fanno riaccendere le speranze di risalita nei consensi.

 

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