Grecia. Spari davanti sede Alba Dorata di Atene. Uccisi due attivisti

ATENE – Due uomini sono rimasti  uccisi e un terzo è rimasto ferito in un agguato avvenuto ieri a tarda ora ad Atene, davanti a una delle sezioni del partito neonazista Alba Dorata.  Secondo una prima ricostruzione i due aggressori sconosciuti hanno parcheggiato la loro moto vicino alla sede del partito di estrema destra, prima di aprire il fuoco e poi scappare in sella allo stesso mezzo. Le due vittime, attivisti di Alba Dorata, avevano 22 e 25 anni.

Il partito aveva in programma un incontro ieri sera a Neo Iraklio, periferia di Atene, dove è avvenuta la sparatoria. Le vittime sono state raggiunte da tre proiettili alla testa e al petto: una è morta sul colpo, l’altra dopo il trasporto in ospedale, secondo quanto riportato dal ministero della Salute, che ha aggiunto che un terzo uomo si trova attualmente ricoverato. L’attacco è avvenuto un mese e mezzo dopo l’omicidio di un giovane musicista antifascista, da parte di un neonazista reo confesso. L’omicidio del 18 settembre dell’artista hip hop Pavlos Fyssas da parte di un sostenitore di Alba Dorata ha scatenato la rabbia dell’opinione pubblica contro i neonazisti, spingendo le autorità greche a lanciare un giro di vite contro il movimento.

Furibonda la reazione di Alba Dorata dopo l’assassinio.  In un comunicato pubblicato sul proprio sito on-line, il partito neo-nazista ellenico accusa «il governo», che «si è rifiutato di accordarci la protezione della polizia a dispetto delle minacce ricevute».  Ma non solo. Nella notte, dopo l’accaduto,  una cinquantina di militanti della formazione di estrema destra si sono riuniti per una breve manifestazione di protesta sul luogo del duplice omicidio, nel quartiere nord-orientale di Neo Iraklio. Nello stesso luogo Alba Dorata aveva indetto un raduno, annullato in seguito al delitto. A nome dell’esecutivo il ministro per l’Ordine Pubblico, Nikos Dendias, ha espresso «tristezza per la morte di giovani» connazionali, e ha avvertito: «Non permetteremo che il nostro Paese diventi teatro di regolamenti di conti». Appelli alla calma e a «non giungere a conclusioni affrettate» sono stati rivolti dalle forze di sinistra greche ai rispettivi sostenitori attraverso i social network. 

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