Thailandia. Il governo ordina lo stop agli scontri con i manifestanti

BANGKOK – Il Governo thailandese guidato da Yingluck Shinawatra ha chiesto ai manifestanti lo stop agli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. «Il governo non vuole vedere altri scontri, quindi abbiamo ordinato alla polizia di ritirarsi» ha dichiarato il portavoce del Governo Teerat Ratanasevi nel sancire la resa ai manifestanti.

Al contempo è stato concesso ai manifestanti di avvicinarsi ed entrare nelle zone della sede del governo, nei giorni scorsi protetta da barricate di cemento e protezioni di filo spinato issate dalle forze dell’ordine per garantire l’inespugnabilità ai manifestanti. Stessa sorte è toccata sede della polizia metropolitana della capitale, un altro obiettivo dichiarato dei ribelli. A concedere l’accesso è stato direttamente il capo della polizia Kamronwit Thoopkrajang, giustificando il provvedimento perchè il quartier generale «appartiene al popolo».

Thoopkrajang è considerato una delle persone più vicine all’ex premier Thaksin Shinawatra, ex premier al centro delle contestazioni. Thaksin Shinawatra attualmente si trova in esilio a Dubai, dove è fuggito per sfuggire da una pena detentiva di due anni per appropriazione indebita. I manifestanti lo accusano di manovrare la sorella Yingluck Shinawatra, attualmente al capo del governo che sostiene i ceti medi bassi della Thailandia.

Lo scorso 12 novembre il senato thailandese ha bocciato un provvedimento Yingluck Shinawatra volto a consentire il rientro in patria del fratello senza che egli sia sottoposto alla pena detentiva stabilita dalla sentenza del 2008. E’ stata la miccia delle nuove proteste.

Il leader della protesta antigovernativa Suthep Thaugsuban, ex parlamentare del partito democratico, ha dichiarato che «Il nostro lavoro non è concluso perché il primo ministro Yingluck è ancora al potere». La lotta proseguirà «finchè il regime di Thaksin Shinawatra non sarà estirpato». Il suo parere sulle nuove elezioni è negativo perchè «porterebbero a un’altra compravendita di voti da parte del governo».Suthep Thaugsuban è considerato un capo rivolta del popolo. Tanto che su di lui sono stati spiccati due mandati di arresti. Il secondo, nel giori di pochi giorni è per insurrezione.

Meno violente le parole dell’altro leader della rivolta Taworn Senniem che ha parlato di vittoria del popolo e ha ringraziato le forze dell’ordine dall’aver deposto le armi. Nei giorni scorsi le forze dell’ordine avevano colpito con proiettili di gomma e cannoni d’acqua i manifestanti.

Molti esperti concordano nel ritenere questo passo come una pacificazione in vista dell’86esimo compleanno di Bhumibol Adulyadej, che si festeggierà il 5 dicembre. La tradizione vuole che durante questa festa regni la pace e l’armonia tra i thailandesi.

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