Giappone. Parte la caccia alle balene. Pronti gli ecopirati a contrastare il bagno di sangue

TOKYO – La flotta baleniera giapponese è salpata per dare il via alla stagione della caccia ai cetacei. Due navi baleniere accompagnate da un’imbarcazione di sorveglianza hanno levato le ancore dal porto di Shimonoseki alla volta dell’Oceano Antartico L’obiettivo è catturare entro il marzo prossimo 985 balenottere antartiche e 50 cetacei di altro tipo. 

Le autorità marittime nipponiche hanno tenuto segreta fino all’ultimo la data della partenza nel tentativo di eludere l’ostruzionismo degli ecologisti di Sea Shepherd, gli eco-pirati che ogni anno cercano di ostacolare la pratica. 

Utilizzando una scappatoia nel divieto internazionale di caccia alle balene, il Giappone sostiene che questi esemplari sono vitali per le sue ricerche scientifiche. Ma non è un mistero che le balene finiscano invece per lo più sulle tavole dei giapponesi, che le considerano una prelibatezza.  Ormai da qualche anno dunque i balenieri giapponesi se la devono vedere con gli attivisti di Sea Shepherd: gli scontri avvengono inmare aperto, tra i flutti dell’oceano, a colpi di getti d’acqua e arpioni. E la battaglia ambientalista ha portato i suoi frutti, o meglio ha drasticamente ridotto i cetacei finiti nei frigoriferi delle baleniere. Nella stagione 2011/2012, il Giappone non è riuscito a raggiungere neppure un terzo del suo obiettivo (900 balene): il maltempo, ma soprattutto le azioni di disturbo di Sea Shepherd, le cui navi hanno tallonato i pescherecci per 27mila chilometri riuscendo a bloccarli in diversi occasioni, hanno fatto fermare il bilancio a solo 267 balene catturate. L’anno scorso è andata ancora meglio perchè la caccia è scesa a 103 balenottere minori antartiche, un minimo-record. 

Condividi sui social

Articoli correlati