Madiba unisce il mondo. L’ultimo saluto a Nelson Mandela

JOHANNESBURG – Continua il lungo saluto a Nelson Mandela, scomparso giovedì scorso all’età di 95 anni. Oggi è stato il giorno della “Cerimonia di omaggio ufficiale” e del “funerale di Stato” che si è tenuto al Soccer City Stadium di Johannesburg, nei pressi di Soweto. Le decine di migliaia di persone che non sono riuscite a entrare sono rimaste all’esterno a osservare la cerimonia sui maxischermi. 

Molti leader mondiali, dal presidente statunitense Barack Obama al leader cubano Raul Castro,  dal premier italiano Enrico Letta al premier britannico David Cameron, si sono uniti oggi a tutti i sudafricani, per rendere omaggio a colui che, grazie alla sua capacità di costruire un ponte tra nemici, riuscì a superare le differenze politiche e razziali. 

Nonostante la pioggia battente, una grandissima folla ha lentamente riempito lo stadio (lo stesso in cui si tenne la finale dei Mondiali di calcio del 2010, nella quale Mandela fece la sua ultima apparizione in pubblico) che contiene quasi 100 mila persone. In attesa del via ufficiale alla cerimonia e mentre arrivavano capi di Stato e di governo di tutto il mondo, i «fan» di Madiba hanno ballato e cantato per ore, in omaggio all’amato leader. 

La cerimonia è ufficialmente iniziata con un’ora di ritardo, alle 11.59 ora locale, con l’inno nazionale del Sudafrica. Il primo a parlare è stato Thanduzolo Mlangeni, colui che condivise la cella con Mandela a Robben Island. «Mandela ha unito tutti i colori, tutte le fedi, con il rispetto reciproco e la gentilezza», ha detto nel suo discorso in memoria del primo presidente di colore del Sudafrica.

Attesissimo il discorso di Obama che, prima di iniziare a parlare, ha scambiato qualche battuta e una stretta di mano con Raul Castro. Il presidente degli Usa ha descritto Madiba come un «gigante della storia» e «l’ultimo grande liberatore del Ventesimo secolo »; ha fustigato  quei leader che «esprimono solidarietà con la lotta di Madiba, ma non tollerano il dissenso del proprio popolo»; le sue parole sono state salutate con un boato. 

Obama ha ringraziato il popolo sudafricano “per avere condiviso con noi Nelson Mandela”. « La vostra lotta è la nostra lotta. È un onore essere qui con voi – ha detto – per celebrare una vita come nessun’altra».

Concluso il discorso del presidente Barack Obama lo stadio di Johannesburg ha iniziato lentamente a svuotarsi, nonostante la cerimonia fosse ancora in corso. Il presidente di Cuba, Raul Castro, ha sostenuto che «la vita di Mandela insegna che solo il dialogo e gli sforzi concertati permettono all’umanità di affrontare le sfide».

Fischi e cori di «buu» accoglievano intanto le immagini del presidente sudafricano Jacob Zuma, ogni volta che veniva inquadrato sul mega schermo alle sue spalle, anche al momento del suo discorso: «Ha gettato le basi per costruire il Sudafrica dei nostri sogni. La sua morte ha causato un’ondata di dolore senza precedenti in tutto il mondo. Ora il Sudafrica e l’Africa sono più forti», ha aggiunto il presidente sudafricano.

 

Quando la cerimonia è finita, lo stadio è completamente vuoto e tutto intorno tace, nella testa di ognuno di noi il pensiero va inevitabilmente a lui: Grazie di tutto Madiba.

 

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