Indonesia. Eruzione vulcano Sinsbung, almeno 15 vittime

SUMATRA – Ha colto tutti di sorpresa  l’eruzione  di ieri del vulcano Sinabung, alto 2460 metri,  situato nell’isola indonesiana di Sumatra. Infatti proprio ieri le autorità dell’Ente per la gestione dei disastri avevano dato l’ordine di far rientrare nelle proprie abitazioni le 20 mila persone che abitano a più di 5 chilometri dalla vetta del vulcano, fatte evacuare  a seguito di piccole attività del vulcano che si erano manifestate a settembre e a gennaio, placatesi però a metà gennaio. 

Prima di settembre il vulcano si era risvegliato solo nel 2010, dopo 400 anni di sonno. Il villaggio più colpito che dista appunto solo 2,7 chilometri dal vulcano è quello di Sukameriah, che è stato ricoperto da 30 cm di cenere. Lapilli e cenere infatti  hanno raggiunto i 2 mila metri d’altezza.  Questa mattina sono riprese le ricerche per eventuali dispersi. Un centinaio di soccorritori muniti di maschere d’ossigeno hanno tentato di addentrarsi nel villaggio, hanno percorso per un po’ lo strato di cenere che lo ricopriva, ma poche ore dopo  hanno dovuto   interrompere le ricerche, causa scarsa visibilità, pioggia di cenere e piccole scosse di terremoto. Per ora le vittime accertate sono 15, ma si teme che possano essere molte di più, e le probabilità di trovare sopravvissuti scendono. Il portavoce della protezione civile locale Nugroh ha infatti dichiarato: «Riteniamo che possano esserci più vittime, ma non possiamo recuperarle perché si trovano sulla traiettoria della pioggia di ceneri»  Fra le vittime quattro studenti di un liceo che si trovavano ai piedi del vulcano per un’escursione, un giornalista e un’insegnante, tutti ritrovati morti nel villaggio Sukameriah. Tre invece sono i feriti, di cui due, padre e figlio sono stati colpiti da una pioggia di cenere mentre erano nel cimitero del villaggio e l’altro è rimasto ferito mentre stava facendo un sopralluogo nella sua casa che ha dovuto lasciare proprio per l’eruzione.

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