Putin annette la Crimea e sfida l’Occidente. Ucciso militare ucraino. Venti di guerra

MOSCA – Vladimir Putin  in un discorso patriottico stile unione societica ha annesso la Crimea alla Russia. I suoi toni accesi sono stati interpretati come una vera e propria sfida all’Occidente che, a suo avviso, ha superato il segno, in particolare Stati Uniti e Unione Europea. 

Putin ha poi tenuto a sottolineare che sotto la sovranità russa verranno rispettati i diritti di tutte le comunità locali: «Russo, ucraino e tataro saranno le lingue ufficiali», ha detto esprimendosi anche a favore della «riabilitazione» dei tatari di Crimea, vittime delle deportazioni di Stalin.  Le rassicurazioni sono arrivate anche per la popolazione dell’Ucraina, con cui le buone relazioni rimangono una «priorità» per Mosca. «La Russia non vuole altre secessioni», oltre a quella della Crimea, ha garantito «Vogliamo che l’Ucraina sia forte, uno stato sovrano e autosufficiente. Abbiamo progetti comuni e siamo pronti ad aiutarli», ha aggiunto pur sconfessando di nuovi i le autorità di Kiev ritenute «illegittime». Non c’è ancora un potere effettivo in Ucraina – ha rincarato – Non c’è nessuno con cui parlare. Il governo di Kiev è stato fatto da «usurpatori» ed è controllato da radicali. 

 

Nel frattempo l’Unione Europea ripete che non riconosce e non riconoscerà l’annessione della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia. Lo hanno affermato con una dichiarazione congiunta i presidenti della Commissione e del Consiglio europeo.  «La sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza dell’Ucraina devono essere rispettate. L’Ue non ha riconosciuto né il referendum illegale e illegittimo in Crimea né il suo risultato. L’Ue non riconosce e non riconoscerà l’annessione della Crimea e di Sebastopoli da parte della Federazione di Russia», hanno dichiarato José Manuel Barooso e Herman Van Rompuy. Il Regno Unito, dal canto suo,  ha fatto sapere che sospenderà qualsiasi tipo di cooperazione militare con la Russia, dopo la firma del trattato di annessione della Crimea al territorio russo. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri britannico William Hague che ha riferito in Parlamento. «Abbiamo sospeso ogni cooperazione», ha detto Hague, precisando che un accordo di cooperazione tecnologico e delle esercitazioni navali congiunte fra Russia, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti sono stati sospesi.  

Stessa posizione quella di Kiev che non riconoscerà mai «l’annessione» della Crimea da parte della Russia, come ha ricordato  il presidente ad interim ucraino Oleksandr Turchynov. “L’Ucraina e il mondo intero non riconosceranno mai l’annessione del territorio ucraino” ha detto Turchynov, dopo che in questo senso si è espresso anche il ministero degli Esteri ucraino.

 

Allarme fase militare

Ma c’è dell’altro che preoccupa maggiormente. In Crimea, infatti,  il conflitto con la Russia è entrato nella «fase militare»: lo ha affermato il premier ucraino, Arseniy Yatsenyuk, dopo che Kiev ha annunciato l’uccisione di un proprio soldato in un attacco armato in una base della Marina militare a Sinferopoli, capitale della penisola secessionista.  «Il conflitto sta passando dalla fase politica a quella militare», ha avvertito il premier in una riunione di emergenza del suo governo. «I soldati russi hanno cominciato a sparare contro i militari ucraini, e questo è un crimine di guerra», ha aggiunto. 

In un primo momento il comandante della Marina Sergiy Gayduk, aveva comunicato durante un incontro a Kiev con il presidente Oleksandr Turchynov che un militare ucraino era stato soltanto ferito a una gamba «durante un attacco contro una base a Sinferopoli». Un giornalista della France Presse appostato all’ingresso di una base ucraina in un sobborgo nord-orientale della città

ha udito una raffica di colpi d’arma da fuoco provenienti dall’edificio e ha visto due ambulanze entrare nell’area, circondata da uomini armati filo-russi. 

Condividi sui social

Articoli correlati