Ucraina, Putin in Crimea

KIEV –  Il governo di Kiev ha annunciato che  l’offensiva contro i ribelli filorussi in rivolta nell’est del Paese proseguirà e i filorussi confermano che il referendum si terrà come previsto domenica 11 maggio, non come aveva chiesto Putin dichiarando di aver bisogno di tempo per valutare la decisione presa dai separatisti ucraini filorussi di procedere con il referendum.

Intanto il segretario generale dell’Osce, Lamberto Zannier, è arrivato a Kiev per discutere con le autorità ucraine delle possibili soluzioni alla crisi delle regioni orientali del Paese.
Andriy Parubiy, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale,  aveva annunciato che, anche se la consultazione fosse stata rinviata, l’operazione sarebbe andata avanti. Intanto Anders Fogh Rasmussen, segretario generale della Nato ha detto che non c’è alcun segnale di ritiro delle truppe russe dai confini dell’Ucraina.
La Russia accusa l’Occidente di rappresentare deliberatamente in modo erroneo la situazione al confine con l’Ucraina. Inoltre il ministro dell’energia russo, Alexander Novak, ha annunciato che da giugno l’Ucraina dovrà pagare in anticipo il gas  perché non ha onorato il debito per le forniture precedenti. L’eventuale blocco del gas a Kiev potrebbe avere ripercussioni su tutta l’Europa, Italia compresa, perché dal suolo ucraino passa la maggior parte dei gasdotti che riforniscono l’Europa.Fortunatamente però Kiev potrebbe avere a breve i fondi necessari per pagare il debito dal momento che  il Fondo Monetario Internazionale ha stanziato 17 miliardi di dollari a favore di Kiev.

Valeri Salo, il leader della regione di Donetsk del gruppo nazionalista ucraino Prosvita, dopo esser stato rapito dai filorussi della Repubblica popolare di Donetsk è stato trovato morto carbonizzato in un’auto data alle fiamme nella zona di Lugansk, nell’Ucraina orientale. Il presidente Oleksandr Turchinov ha affermato che le autorità ucraine sono pronte a discutere sulle vicende dell’est del Paese, ma non con i rappresentanti delle milizie armate. Ha anche parlato dell’ipotesi che  coloro che volontariamente rinunceranno alle armi e svuoteranno gli edifici pubblici, se non coinvolti in omicidi o in altri gravi crimini , possano accedere a un’amnistia.
Dimitri Peskov , portavoce di Putin ha detto che le presidenziali ucraine del 25 maggio possono essere legittime solo se Kiev ferma l’operazione militare nel sud-est e lancia un dialogo nazionale.

 

Condividi sui social

Articoli correlati