GB. Arrestati 5 sospetti terroristi vicino a una centrale nucleare

LONDRA – A poche ore dall’annuncio della morte di Bin Laden, cinque ragazzi del Bangladesh sono stati fermati dalla polizia inglese. Erano nella contea di Cumbria, nei pressi dell’impianto nucleare di Sellafield.

Un comunicato della polizia informa che gli agenti hanno eseguito un controllo sul veicolo sospetto e hanno subito arrestato i cinque ragazzi, tutti residenti a Londra e sui vent’anni.
I sospetti, arrestati in base alla legge antiterrorismo, sono stati trasferiti nella vicina Manchester (dove tra l’altro domani sera si giocherà una semifinale di Champions League). Sono ora sotto il controllo dell’unità antiterrorismo. Intanto l’area circostante la centrale nucleare è stata chiusa al traffico.
Sellafield. Il sito nucleare di Sellafield sta sulla costa del mare d’Irlanda, poco meno di 200 km a nord di Manchester. La struttura è tra le più grandi al mondo, nel settore dell’atomo. Vi si lavora al trattamento di combustibile atomico e al processamento di scorie radioattive. Nel sito sono inoltre presenti impianti nucleari ora dismessi, per i quali i tempi di smantellamento non sono ancora stati del tutto definiti. Vi è ospitato soprattutto il primo impianto commerciale di produzione elettronucleare al mondo. Il reattore di questa vecchia centrale è stato chiuso nel 2003 e si prevede di smantellarlo per il 2015. C’è anche un’idea alternativa: l’NDA, l’Ente britannico istituito nel 2004 per gestire la chiusura dei siti nucleari, ha proposto di tramutare Sellafield in un’attrazione di valore storico. 
Incidenti nucleari. Il sito è stato teatro di diversi incidenti, spesso gravi, dato anche l’utilizzo negli impianti di plutonio e grafite (che gli esperti post-Fukushima hanno sempre definito i pericoli maggiori in una centrale nucleare). 
Livello 5. Nel 1957 un incendio nel nocciolo di un reattore generò una nube radioattiva pari a un decimo della bomba atomica di Hiroshima. La nube invase tutta l’Europa. Le stime ufficiali attestano 300 morti da ricondurre all’incidente, per malattie e tumori vari. Come sempre succede in questi casi, è molto probabile che il dato sia riduttivo. A Londra, distante 500 km dalla centrale, la radioattività raggiunse un valore 20 volte superiore a quello normale. In un raggio di 50 km venne vietato il consumo di latte. La scala INES, che definisce la gravità degli incidenti nucleari e arriva sino a 7, attribuisce a questo disastro il valore 5. 
Livello 3. Dal 2004 al 2005, per ben 10 mesi ci fu una perdita in un impianto di riprocessamento. Il liquido fuoriuscito conteneva plutonio e uranio. 83 metri cubi di questo acido si diffusero nell’impianto. In gran parte venne drenato in vasche di stoccaggio. Tuttavia, la riparazione della conduttura danneggiata fu impedita dal livello di radiazioni, così alto da rendere impossibile persino l’utilizzo di robot automatizzati. L’incidente è stato classificato di livello 3 nella scala INES.                                                                                                                                          
E ci vogliono fare un museo.
                      

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